MODENA – La prima finestra si apre venerdì e durerà fino al 31 dicembre, nell’attesa di capire se la Pandemia è davvero dietro le spalle: dal 15 ottobre vige l’obbligo di Green Pass per tutte le categorie professionali. Il certificato verde si può conseguire in tre modi: vaccinandosi, effettuando un tampone rapido della validità di 48 ore oppure risultando guariti dal Coronavirus entro sei mesi. In assenza di Green Pass si verrà considerati “assenti ingiustificati”, passibili di sospensione dello stipendio; le sanzioni per chi riesce ad entrare in azienda senza pass vanno dai 600 ai 1.500 euro e non si esclude, in punta di legge, il licenziamento. Le aziende sono tenute a controllare il Green Pass quotidianamente anche a campione, dotandosi dell’App “VerificaC19”, e se non lo fanno possono incorrere in sanzioni tra i 400 e i mille euro d’importo. “Nessuna deroga” ribadisce Confindustria che nei mesi scorsi aveva addirittura richiesto l’obbligo vaccinale.
I tentativi di mediazione, tuttavia, continuano. Da ultimo è Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, a sostenere che serva una “pacificazione nazionale” sul Green Pass ottenibile “pagando i tamponi ai dipendenti e alle aziende” con denaro pubblico. Linea simile a quella sostenuta dai sindacati, fra cui la CGIL, con la quale tuttavia Confindustria ha ripreso un dialogo costruttivo proprio sulla scorta delle aggressioni di sabato scorso che, ricorda Bonomi, avevano colpito anche gli industriali nei mesi scorsi.
Mediazioni sul green pass? Confindustria insiste: “Niente sconti ai no vax”. VIDEO
12 ottobre 2021L’associazione degli imprenditori, favorevole anche all’obbligo vaccinale, non cambia idea: “Nessuna deroga” sulla carta verde se si vuole uscire dalla pandemia