RIO SALICETO (Reggio Emilia) – Si scava, si analizza e si verifica tra quel poco che è rimasto del nuovo capannone, risalente al 2018, della ditta Cermag che fa parte del gruppo Goldoni.
Molta cenere e la struttura ormai solo uno scheletro completamente incenerito, il tetto è collassato. Si cercano conferme di quello che sembra un incendio dalle cause accidentali, ma gli accertamenti per escludere ogni altra causa sono obbligatori. Cause come il cattivo funzionamento di un dispositivo o una negligenza. Ancora, da dove eventualmente è partito il corto circuito. Non si esclude anche l’impianto fotovoltaico.
Un rogo dalle dimensioni molto vaste e che per ore, a partire dalle 10 di ieri, ha tenuto impegnati vigili del fuoco arrivati con una quindicina di squadre, anche da fuori provincia. Alcune sono rimaste ininterrottamente sul posto per garantire il presidio della sicurezza e scongiurare piccoli e nuovi focolai.
Impressionante la colonna di fumo nero e denso che si è alzata, visibile a chilometri di distanza. Nessun ferito o intossicato nonostante l’azienda fosse nel pieno delle attività: i 60 operai, fortunatamente, si sono allontanati per tempo. Ora, per loro si potrebbero rendere necessari gli ammortizzatori sociali visto che il capannone di 5mila metri quadri nel quale lavoravano non esiste più. Al lavoro ci sono, invece, i tecnici Arpae per verificare la dispersione dei fumi nell’aria. Intanto, si procede con la stima dei danni che sono molto ingenti.
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