REGGIO EMILIA – Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, l’impianto generale del processo Aemilia esce confermato anche dalla sentenza di appello e questo è senza dubbio l’aspetto assolutamente più rilevante perché sancisce un risultato che, insieme ad altre sentenze emerse in questi anni e a vari livelli, conferma il lavoro della magistratura tutta, degli apparati investigativi e più in generale di una intera comunità che non ha voluto sottrarsi al fare i conti fino in fondo, con rigore e intransigenza, con il problema delle infiltrazioni ‘ndranghetiste nei nostri territori.
Il lavoro serio, approfondito e nient’affatto scontato della Procura antimafia, rappresentato fin dall’inizio, anche in aula, da parte del Procuratore Marco Mescolini e dalla Dott.ssa Beatrice Ronchi, unitamente a tutti i magistrati intervenuti ai diversi livelli, della Prefettura, fin dall’inizio con il determinante lavoro del Prefetto De Miro, trova dunque una seconda, consecutiva conferma nella sua sede propria.
Reggio Emilia esprime consapevolmente un plauso per questo delicato e storico lavoro.
L’opera che Reggio conduce da anni sul fronte antimafia sul piano istituzionale, educativo, culturale, a livello di territorio va avanti e non si ferma, ma soprattutto prosegue ogni giorno, nella consapevolezza che di fronte ai più grandi problemi anche i migliori risultati non giustificano alcun abbassamento della tensione e dell’impegno collettivo.
Luca Vecchi
sindaco di Reggio Emilia
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