REGGIO EMILIA – Si presentava ufficialmente come massaggiatrice olistica. In realtà, secondo le indagini, aveva trasformato la sua abitazione, nella periferia a Nord di Reggio, in una vera e propria casa chiusa. La donna, cinese di 57 anni, è stata denunciata dalla polizia per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’attività della Squadra Mobile reggiana rientra nell’ambito della maxi – operazione della Polizia di Stato, coordinata dal Servizio Centrale Operativo con l’obiettivo di contrastare i fenomeni criminali connessi alla comunità cinese presente in Italia: 24 province coinvolte, tredici arresti, 31 denunciati, sanzioni amministrative per 73 mila euro e il sequestro di 22 mila euro.
I reati vanno dalla contraffazione di prodotti a, come nel caso di Reggio, lo sfruttamento della prostituzione. Per diversi giorni gli uomini della mobile hanno tenuto sotto controllo l’abitazione e notato il via vai sospetto di uomini. Dopo aver raccolto le testimonianze, mercoledì scorso sono entrati in azione: hanno fatto irruzione nella casa svelando quello che accadeva all’interno. Insieme all’indagata operava una connazionale di 48 anni, irregolare sul territorio italiano.
Alla 57enne è stato contestato anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Su disposizione della procura reggiana, guidata da Calogero Paci, l’appartamento è stato posto sotto sequestro. Insieme ai colleghi del reparto prevenzione crimine, gli agenti hanno controllato in tutto 63 persone e 5 attività commerciali. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso soddisfazione per il lavoro della Polizia di Stato “che – ha detto – ha inferto un colpo importante alla criminalità di matrice cinese”.
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