REGGIO EMILIA – Tre arresti, sei persone indagate in concorso per frode fiscale e 1,3 milioni di euro sequestrati oltre a una decina di perquisizioni nella Bassa, soprattutto a Reggiolo. E’ l’operazione condotta dalla guardia di finanza di Guastalla coordinata dalla procura di Reggio.
L’indagine parte nel 2021 su una ditta individuale della Bassa reggiana nel settore del commercio di utensili industriali che risultava intestata a un prestanome con cittadinanza extra Ue. Gli arrestati, considerati gli ideatori della frode e che si trovano ai domiciliari, sono due italiani residenti a Reggiolo e una kazaka.
Di fatto, il meccanismo elaborato consisteva nell’emissione e nell’utilizzo di fatture che documentavano operazioni fittizie, così da generare costi inesistenti ed abbattere l’imponibile. I presunti responsabili, a partire dal 2015, avevano creato una serie di imprese individuali, cinque le ditte finora individuate e già sottoposte ad attività ispettiva gestite da titolari formali, le cosiddette “teste di legno”, che avrebbero consentito, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un importo imponibile di quasi 11 milioni e mezzo e Iva per circa 2 milioni e mezzo, ingenti risparmi d’imposta derivanti dall’annotazione di queste fatture ad opera di altre imprese nel medesimo settore economico.
Complessivamente, sono state denunciate dodici persone, nove a piede libero e sono state individuate 41 imprese che avrebbero beneficiato di indebiti risparmi d’imposta, con sede legale nelle province di Bologna, Modena, Mantova e Verona e che saranno oggetto di ulteriori indagini. Nonostante le imprese avessero a prima vista una parvenza di legalità, il sistema di frode permetteva di omettere il versamento delle imposte dovute.
In alcuni casi è stato verificato che alcune fatture, di poche migliaia di euro, erano state falsificate con l’indicazione di importi maggiorati anche oltre i 100mila euro. L’ipotesi di reato è di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, reati questi che prevedono la pena della reclusione da quattro a otto anni.
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