REGGIO EMILIA – Domenica 10 settembre un padrino d’eccezione inaugura il 70° anno di attività del Cinema Olimpia di Reggio: il regista Matteo Garrone apre la nuova stagione cinematografica insieme agli interpreti Seydou Sarr, Moustapha Fall e Amath Diallo salutando il pubblico reggiano prima della proiezione delle ore 21 di “Io capitano”, in concorso proprio in queste ore al Festival del cinema di Venezia. Appuntamento alle 20,30, condurrà la presentazione Renato Ballabeni.
 «In genere vediamo quelli che vengono salvati e facciamo la conta dei morti, mai quello che si vive durante il viaggio. Ho deciso di mettere la macchina da presa dal loro punto di vista, in una sorta di controcampo rispetto alle immagini che vediamo sempre secondo la nostra angolazione occidentale, nel tentativo di dar voce, finalmente, a chi di solito non ce l’ha», racconta Garrone.

Ovazioni e 12 minuti di applausi a Venezia, in Sala Grande infiniti, per il regista di Gomorra e di Pinocchio, che torna al cinema con una storia fortemente legata alla nostra realtà contemporanea, quella dei migranti che dall’Africa attraversano il deserto, l’orrore delle torture libiche, il rischioso viaggio nel Mediterraneo per bucare la Fortezza Europa.
 “Io Capitano” racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou (Seydou Sarr) e Moussa (Moustapha Fall), che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa: un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.
Scritto da Matteo Garrone con Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri, il film prodotto da Archimede con Rai Cinema e Tarantula arriva nelle sale italiane grazie a 01 Distribution.
Il pubblico dell’Olimpia conosce bene Matteo Garrone: oltre ad aver proiettato in prima visione i suoi film, tra gli ultimi “Pinocchio” e “Il racconto dei racconti”, nel 2018 per la presentazione di “Dogman” la sala reggiana aveva ospitato Marcello Fonte, che al suo primo ruolo da protagonista aveva vinto a Cannes il Premio per la miglior interpretazione maschile; il film era valso al regista 8 Nastri d’argento, dal miglior film e la migliore regia a quelli per il montaggio e la scenografia.












