REGGIO EMILIA – Anche la Provincia di Reggio Emilia, con il presidente Giorgio Zanni ed i sindaci dei comuni reggiani coinvolti dal sisma 2012, era questa mattina a Medolla con il presidente Sergio Mattarella nel decennale del terremoto d’Emilia che in particolare con le scosse del 20 e 29 maggio 2012 colpì 59 comuni tra Reggio, Modena, Ferrara e Bologna. Le vittime furono 28, la maggior parte nei luoghi di lavoro, i feriti 300. E poi ancora 19mila famiglie evacuate per 45mila sfollati, 14mila edifici sgomberati, pievi e chiese distrutte, fabbriche, capannoni e abitazioni crollati, danni a teatri, biblioteche, ospedali, 570 scuole dichiarate inagibili, 70mila ragazzi senza più un banco, l’esame di terza media e la Maturità 2012 nei container, 66mila le imprese colpite con danni complessivi pari a 12,2 miliardi di euro.
“Oggi ricordiamo le vittime, i tanti feriti, le migliaia di sfollati, le comunità segnate profondamente da smarrimento e da angoscia”, ha detto il presidente. “La chiave della ripartenza è passata attraverso la solidarietà – ha aggiunto Mattarella – ‘Solidarietà tra i cittadini, tra le famiglie, tra la società e le istituzioni locali e nazionali, del popolo italiano verso la comunità in difficoltà, di cui ancora una volta il volontariato nelle sue forme diverse è stato espressione straordinaria, solidarietà tra forze sociali, sindacato e imprese per rimettere in moto le attività produttive. In una terra così industriosa si è rimesso il lavoro al centro della vita della comunità, non soltanto nell’opera di ricostruzione ma anche nella continuità della produzione con presenze e qualità confermate sui mercati, con export che non ha subito battute d’arresto sorprendendo talvolta i competitori internazionali”.
“Oggi – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – la ricostruzione è completata al 95%”. La stessa terra che è ripartita dopo la pandemia e che sta accogliendo le famiglie ucraine: “Di questa accoglienza dobbiamo essere orgogliosi nel nostro Paese, perché si tratta di una prova di umanità che fa comprendere al mondo e anche agli aggressori che il nostro obiettivo non è continuare la guerra ma sconfiggere la prepotenza di chi la muove facendo vincere la pace e la convivenza nella libertà e nel rispetto del diritto”.
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