REGGIO EMILIA – Attraverso un nuovo video divulgativo, nato dall’esperienza diretta di centinaia di celebrazioni, anche in contesti ospedalieri, Iori invita i cittadini a riflettere sulle tutele legali che il matrimonio garantisce, in particolare in caso di fine vita.
Di seguito la sua presentazione e il link al video:
“Da quando sono Presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia ho iniziato a fare periodicamente dei video nei quali approfondisco tematiche che ritengo utili per i cittadini. Li ho fatti su temi diversi, con questo nuovo video approfondisco una tematica sulla quale sono stato sensibilizzato grazie alla celebrazione di centinaia di matrimoni, fatti dal 2019 ad oggi, alcuni dei quali svolti anche negli ospedali per sposi in “imminente pericolo di vita”.
Ho scoperto che ci sono differenze molto grandi fra matrimonio e convivenza, soprattutto quando uno dei due partner muore. Il matrimonio può diventare uno strumento che consente alla persona amata di essere riconosciuta come tale anche agli occhi della legge e tutela fortemente chi rimane, evitando ulteriori drammi dopo la tragedia del decesso.
Purtroppo sono tematiche che generalmente le persone non conoscono e spesso il tema del rischio della morte è un argomento che le persone non vogliono approfondire, spesso pentendosene quando ormai è tardi.
Per approfondire questo tema ho partecipato al gruppo “Tutele e diritti” del progetto In-Vita ( www.In-Vita.net ), ho raccolto documentazioni e esperienze.
Sono diversi i diritti che il matrimonio, a differenza della convivenza, concede ai partner: più tutele nell’accompagnamento sanitario del partner ricoverato e qualora costui muoia, diritto a continuare ad abitare nella casa del defunto, alla pensione di reversibilità o alla pensione indiretta, alla quota legittima dell’eredità, al beneficio fiscale sull’eredità senza dover pagare l’8% di tasse, diritto a continuare a gestire i beni anche se ci sono figli minori senza che tutto debba passare ad un tutore nominato dal Tribunale.
Sono diverse le cose che cambiano radicalmente con il matrimonio ed è possibile farlo anche qualora il paziente sia ricoverato in ospedale o a casa. Sapere che si è potuto dire “si” legalmente e simbolicamente, può portare pace a chi se ne va e conforto a chi resta.
E’ un gesto che dice: “Sei parte della mia vita. E continuerai a esserlo.” E’ una possibilità per proteggere chi amiamo, anche dopo la nostra morte.
Se ci sono domande risponderò volentieri a chi mi scriverà a matteo.iori@comune.re.it nel frattempo mi auguro che queste informazioni possano arrivare alle tante coppie che convivono da anni e che magari hanno anche dei figli, perché potrebbero cambiare per sempre la vita di qualcuno di loro.