REGGIO EMILIA – Se non indossate la mascherina non siete più fighi e nemmeno più furbi. Così, tanto per mettere le cose in chiaro. Perché se è vero che la stragrande maggioranza dei reggiani non ha avuto bisogno di ordinanze e di obblighi per proteggere se stessi e gli altri (perché di questo si tratta), è altrettanto vero che una minoranza continua a comportarsi in modo del tutto irresponsabile.
Lo si è visto anche ieri sera. Piazza Fontanesi affollata. Lo stesso altre zone del centro, come via Emilia Santo Stefano all’altezza di via Caggiati. E fin qui, evviva. La città ha bisogno di vivere. I locali di lavorare. La gente di ritrovare gli amici. Ma le regole sono chiare. E’ una questione di responsabilità. E le regole erano chiare anche prima dell’ultima ordinanza del sindaco Luca Vecchi, che impone l’obbligo della mascherina in determinate serate e precise zone del centro storico. Già in base alle disposizioni regionali i dispositivi di protezione erano obbligatori anche all’aperto nel caso in cui fosse impossibile rispettare il distanziamento sociale. Ora lo è per tutti.
E allora non si spiega perché davanti ai locali debbano stazionare gruppi interi, soprattutto di giovanissimi, senza nemmeno una pezza davanti a bocca e naso. E’ capitato soprattutto nella seconda parte della serata, anche dopo la mezzanotte. E non vale come giustificazione dire “come faccio a bere con la mascherina?”. Toglietela per lo stretto necessario, senza stare gli uni in braccio agli altri. Il concetto è semplice da capire.

Forze dell’ordine in piazza Fontanesi ieri sera, prima che la situazione degenerasse
Nessuno vuole criminalizzare i clienti e nemmeno i proprietari dei locali. Ben venga il ritorno alla normalità. E’ sacrosanto, utile e persino necessario. Ma chi se ne frega degli altri dovrebbe fare alcune riflessioni: siete sicuri di non essere asintomatici? potere dire lo stesso dei vostri amici cui parlate all’orecchio? A casa poi avrete sicuramente affetti, genitori, zii, nonni e parenti vari. Oppure colleghi di lavoro da incontrare all’indomani mattina. O il lunedì. Tutti esposti al vostro rischio.
In provincia da inizio pandemia sono morte quasi 600 persone, quasi 5mila sono stati i contagiati dal covid19. In una realtà piccola come la nostra, significa che tutti conosciamo qualcuno che si è ammalato, in modo più o meno grave, o che è deceduto. E non tiriamo fuori la questione dell’età, perché chi è morto avrebbe potuto comunque continuare a vivere serenamente il più a lungo possibile, e lascia altri nel dolore. Anche questo è un prezzo da pagare. Volete continuare a fregarvene? Allora pensate al disagio, anche da asintomatici, del dover rispettare 15 giorni di isolamento domiciliare rigoroso. Molto poco divertente, fidatevi. Come lo sarà pagare una sanzione da 400 a mille euro.
Non molliamo sul traguardo. Questo sì che sarebbe stupido. E per farlo c’è bisogno del contributo di tutti, anche dei pochi irresponsabili che ancora se ne fregano.
Leggi e guarda anche
Mascherina obbligatoria a Reggio Emilia: vie e piazze interessate. VIDEO
Covid, il decalogo delle regole della Regione per evitare il contagio. VIDEO