REGGIO EMILIA – La presentazione del libro sui 65 anni di Villa Verde è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte durante il Covid. Oggi restano i problemi legati alle liste d’attesa e alla carenza di medici ma soprattutto dei tagli alla sanità.
“I medici e i professionisti negli anni del Covid erano considerati veri eroi, adesso sembra, in una certa narrazione pubblica, che siano diventati degli incapaci – le parole del sindaco Luca Vecchi – Non è così e non può essere così. C’è una complessità che va affrontata in uscita dal Covid che sconta anche difetti di programmazione di vecchia data, che sconta scelte inadeguate dell’attuale Governo nel non aver investito adeguatamente nel servizio sanitario nazionale post emergenza per cui bisogna essere vicini alla sanità ed essere tutti quanti molto consapevoli che ogni scelta di innovazione, di riorganizzazione si misura in questo contesto difficile e cerca ogni giorno di produrre risposte migliorative al sistema sanitario del nostro Paese”.
Guardando poi agli ultimi due anni si capisce quanto il privato sia stato importante nei momenti più drammatici dell’emergenza sanitaria. Anestesisti prestati alla sanità pubblica per le terapie intensive, la lungodegenza di Villa Verde che ha alimentato i 700 posti Covid disponibili, infine la distribuzione degli appuntamenti per smaltire le liste d’attesa mentre pesa su tutti, come un macigno, la mancanza di medici e di personale sanitario.
“Stiamo molto attenti a non ‘rubare’ personale, soprattutto infermieristico, alle cliniche private – ha aggiunto Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl – perché altrimenti verrebbe meno l’aiuto che stanno fornendo. Prima di vedere una disponibilità di professionisti tale da tornare a sentirci tranquilli, dovremo aspettare ancora qualche anno”.
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