REGGIO EMILIA – Già oggi non è che andasse benissimo, anzi. Chi è costretto a muoversi lungo l’infinito reticolo di strade provinciali che collegano il nostro Paese, sa bene che per evitare danni a pneumatici, cerchioni e convergenze è obbligatorio prestare la massima attenzione a evitare le buche che, nei giorni di pioggia intensa, spesso si trasformano in vere voragini. Un problema comune da nord a sud che unisce l’Italia, come l’indignazione per il taglio di 1,7 miliardi deciso con l’ultima Legge di Bilancio e il decreto Milleproroghe. Il Ministro alle Infrastrutture e ai trasporti, Matteo Salvini, consapevole che bisogna risparmiare ha deciso che a pagare saranno gli automobilisti, tutti. Le grandi opere – “il ponte sullo stretto – ha assicurato – non centra nulla” – non possono fermarsi e così i tagli colpiranno la manutenzione delle strade provinciali, in una sorta di scaricabarile dei problemi da Roma alle periferie, anche perché poi per le buche è molto più facile prendersela con i sindaci e gli amministratori locali che con il Governo.
Una sforbiciata che per il 2025 vale il 70% delle risorse precedentemente assegnate. Per l’Emilia Romagna 38 milioni e mezzo che diventeranno 71,5 da qui al 2028, perché nel triennio successivo la riduzione sarà del 48%. Il grido di dolore delle Province italiane, si alza anche a Reggio, dove le risorse tagliate nei prossimi due anni sfiorano i 5 milioni e dei 17,5 milioni previsti fino al 2028 ne resteranno poco più di nove. Tagli che, se confermati, metteranno a rischio l’impegno straordinario messo in campo dalla Provincia per rispondere all’emergenza buche con i fondi stanziati per la manutenzione passati dai 4 milioni del 2023 ai quasi 11 del 2025. Investimenti triplicati grazie a risorse proprie dell’ente, ma anche uno sforzo che in prospettiva rischia di essere vanificato: “Non siamo in condizione di dire oggi quali interventi salteranno – chiarisce il presidente Giorgio Zanni – Il problema non è un singolo cantiere ma il principio stesso del taglio, che colpisce tutte le programmazioni in corso. Potenzialmente, può bloccare qualsiasi investimento o nessuno: non intendiamo fare una lista del ‘si fa’ e ‘non si fa’, sarebbe scorretto e fuorviante anche perché tutte le opere sono necessarie. Le strade provinciali rappresentano il reticolo su cui poggia il sistema produttivo locale e la vita di tutti i reggiani”.