CARPI (Modena) – Otto ore di sciopero, domani, in tutti i punti vendita italiani della Navigare. A proclamare l’astensione dal lavoro Filcams Cgil, Filctem Cgil e Femca Cisl, per i mancati progressi nelle trattative sulla Manifattura Riese, la società a cui fa capo lo storico marchio e che si è trasferita pochi mesi fa da Rio Saliceto a Carpi. In primavera la società è stata messa in liquidazione e da allora sono a rischio licenziamento 80 dipendenti, metà al lavoro nello stabilimento e metà nei 13 negozi in Italia. L’annuncio dello sciopero arriva dopo un primo incontro al Mise il 2 luglio, che per i sindacati la proprietà ha disertato “fatta salva la presenza del liquidatore”, e in attesa dei prossimi confronti. Al momento, e fino al 31 luglio, i lavoratori sono in cassa Covid, dopo “non si sa quale possa essere il destino di un’azienda storica e di circa 80 llavoratori”, dicono i sindacati. Secondo le sigle, dietro alla chiusura e ai licenziamenti ci sarebbero manovre “atte esclusivamente a trarre profitto, a danno delle persone colpite e senza minimamente pensare di dare continuità alle attività produttive. Tutto questo nonostante i conti finanziari e le vendite dimostrino che la Manifattura Riese non sia un’azienda da chiudere”. In occasione dello sciopero, dalle 9,30 alle 12,30 si terrà un presidio dei lavoratori davanti allo spaccio di Carpi.
Sulla vicenda la consigliera regionale Bondavalli ha presentato un’interrogazione alla Giunta dell’Emilia Romagna per sapere quali azioni ulteriori si intende intraprendere “per provare a trovare una soluzione alla vertenza”.











