REGGIO EMILIA – Un spazio di 2.400 metri quadrati in cui sperimentare, creare, educare e crescere insieme alla propria fantasia. L’edifico di via Flavio Gioia 24, in città, torna ad essere un luogo animato ma con un nuovo obiettivo. Nato come falegnameria delle Officine Meccaniche Reggiane, è stato per anni sede del mangimificio Caffarri. Poi dismesso e in disuso. Il Comune di Reggio ha inserito la sua riqualificazione nei progetti di rigenerazione urbana. L’edificio è di proprietà privata, ceduto in concessione a STU Reggiane spa per vent’anni. L’ investimento complessivo è stato di 2.442.000 euro, di cui 991.000 euro finanziati attraverso il Bando nazionale Aree urbane e Periferie.
“E’ inserito nel complessivo progetto di riqualificazione del quartiere di Santa Croce, qui troveranno spazio il laboratori della Fondazione Reggio Children, in collaborazione con Lego, e il centro di riciclaggio creativo Remida”, spiega il sindaco Luca Vecchi.
I primi progetti gestiti da Fondazione Reggio Children che abiteranno la grande navata saranno ‘Play Explore Research’ e l’atelier ‘scintillae’ in collaborazione con la Fondazione Lego. Remida, il Centro di Riciclaggio Creativo, con l’inizio del nuovo anno scolastico a settembre trasferirà sotto i capannoni di via Flavio Gioia la propria sede e le proprie attività.
Oggi con la partecipazione di scuole e cittadini del quartiere gli spazi rinnovati sono stati presentati alla città nell’evento ‘Un’architettura per la Fantastica’, citando la Fantastica come ‘quell’arte di inventare’ a cui si ispirò Gianni Rodari nelle giornate trascorse a Reggio. Il primo lotto, affidato per la gestione a Fondazione Reggio Children, è costituito di 1.200 metri quadrati, principalmente a piano terra in un grande open space a duplice altezza, completato da un piano soppalcato. Gli altri lotti riguardano invece gli spazi destinati a Centro Teatrale MaMiMò e Reggiana Boxe, “che entreranno a maggio”, come spiega Luca Torri, AD di Stu Reggiane.
Per abbellire maggiormente la facciata dell’ex Mangimifico Caffarri l’artista britannico David Tremlett realizzerà un grande intervento artistico permanente sui silos. Tremlett ha esposto a livello internazionale in gallerie private e importanti come la Tate Gallery, ora Tate Britain a Londra.
L’obiettivo è la valorizzazione di un’area significativa per la storia economica e sociale della città, creando un raccordo ideale con i Chiostri di San Pietro, che diventeranno nei prossimi anni un polo dell’arte contemporanea internazionale. In contemporanea sarà allestita una mostra personale dal titolo ‘Another Step’. L’artista sarà a Reggio per presentare il progetto giovedì.
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LA STORIA E IL PROGETTO DI RECUPERO DEL COMUNE
Il complesso dell’ex Caffarri, che svetta nel quartiere di Santa Croce con il suo caratteristico impianto ‘a torre’, ha una lunga storia produttiva e industriale, originariamente legata al destino delle Officine Meccaniche Reggiane, quando, nei primi del Novecento è falegnameria per la costruzione di treni, poi per componenti degli aerei da guerra. Negli anni ’60 passa a un privato e viene convertito e ampliato con funzione di mangimificio per poi dismettere l’attività nel 2013.
Oggetto di un ampio progetto di rigenerazione del comparto urbano nel quartiere di Santa Croce, l’ex Caffarri è stato incluso nel 2018 dal Comune di Reggio Emilia nel Progetto Riuso, che conferisce nuovo senso e significato agli spazi esistenti. L’intervento di rigenerazione e riqualificazione, con l’introduzione di nuove funzioni, è suddiviso in due lotti, coinvolge una superficie totale di 2.400 metri quadrati e ha visto un investimento complessivo di 2.442.000 euro, di cui 991.000 euro finanziati attraverso il Bando nazionale Aree urbane e Periferie e la restante parte da STU Reggiane spa. Il percorso è stato accompagnato da molti eventi pubblici temporanei di natura sociale e culturale, aperti alla cittadinanza, per la riscoperta dell’area e dei volumi inutilizzati.
Il primo lotto, quello presentato oggi, affidato per la gestione a Fondazione Reggio Children, è costituito di 1.200 metri quadrati distribuiti principalmente a piano terra in un grande open space a duplice altezza, completato da un piano soppalcato. Gli altri lotti riguardano invece gli spazi destinati a Centro Teatrale MaMiMò e Boxe Reggiana, vicini di casa e partecipi all’evento di oggi. L’edificio è di proprietà privata, ceduto in concessione a STU Reggiane spa con durata ventennale.
Il progetto di riuso di questo immobile è stato seguito da Officine Urbane di Reggio Emilia, in particolare dall’architetta Annalia Immovilli, ed ha tenuto a preservare il grande open space, attraversato da una struttura interna a tubi e giunti, stile ponteggio, che caratterizza e scandisce lo spazio oltre a perimetrare alcune aree.
IL NUOVO ALLESTIMENTO PER VALORIZZARE RICERCA E DIALOGO
La sfida di questo nuovo luogo sarà quella di favorire, attraverso la ricerca educativa laboratoriale, lo scambio, il confronto, la contaminazione tra idee, pratiche e saperi diversi, guardando ai temi che attraversano la vita contemporanea nelle società e degli esseri viventi sul Pianeta, dal cambiamento climatico alle povertà educative agli sviluppi del digitale.
Con il nuovo allestimento, lo spazio interno, caratterizzato da una navata unica, percorsa da colonne di mattoni profilate in ferro e segnata da due grandi silos, preserva la forte identità industriale e nel contempo affianca le possibilità innovative dei vari laboratori di ricerca. L’allestimento verrà caratterizzato dall’impermanenza, dalla possibilità di continuo cambiamento, con arredi mobili e contesti fluidi per incoraggiare il dialogo e l’interazione tra le attività di Fondazione Reggio Children e di Remida, per accogliere in varie modalità un pubblico di bambine e bambini, studiosi, giovani, famiglie, cittadine e cittadini di ogni età e provenienza.
L’organizzazione degli spazi prevede: alcune postazioni per dipendenti di Fondazione Reggio Children, che conserva sede e uffici di presidenza nella palazzina di via Bligny, aree laboratorio con caratteristiche specifiche secondo i progetti, un’area ristoro con una cucina dall’identità urbana, l’area di distribuzione dei materiali e del “salvato da Remida” insieme ad un ampio magazzino dedicato. È prevista la possibilità di creare una zona immersiva che può diventare un piccolo teatro o luogo di proiezione e incontro, e uno spazio conferenze. Al primo piano, lo spazio dedicato a dottorandi e dottorande con postazioni e ampia vetrata che si affaccia sull’interno.
Per lo sviluppo progettuale dell’allestimento degli spazi Fondazione Reggio Children ha affidato la progettazione a due importanti studi di architettura e design, selezionati per l’approccio culturale transdisciplinare e visionario, MPA Architects, in particolare l’architetto Mattia Parmiggiani e Total Tool Srl, nella figura dell’architetto Giulio Ceppi. Allo studio Bunker, che ha curato la nuova identità visiva di Fondazione Reggio Children, è stata affidata la progettazione della grafica ambientale in collaborazione con MPA Architects e lo staff di Fondazione Reggio Children.
IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE DI REMIDA
Remida, progetto culturale di sostenibilità, creatività e ricerca sui materiali di scarto e diffuso in tutto il mondo, trasferirà in questo spazio la propria sede che sarà abitata a partire da settembre. L’attività quotidiana e di distribuzione dei materiali di Remida continuerà quindi fino al 31 maggio nell’attuale sede in via Verdi, mentre i mesi successivi, da giugno a settembre, sarà sospesa per consentire il trasloco e il riallestimento dei materiali nella nuova sede di via Gioia 24, dove riaprire alla grande con l’avvio dell’anno scolastico.
UNA GIORNATA CON LA FANTASTICA
L’evento “Un’architettura per la Fantastica” è inserito nel programma “50+1” dedicato alla “Grammatica della fantasia”, citando la Fantastica come “quell’arte di inventare” a cui si ispirò Gianni Rodari nelle giornate trascorse a Reggio Emilia.
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, con Un salto in Via Gioia, la visita libera degli spazi aperta a tutte e tutti, con possibilità di attività ed esplorazioni ad ingresso gratuito, a cura di Fondazione Reggio Children con i progetti scintillae-play and learning in the digital age, Remida, il Centro di Riciclaggio Creativo, Pause-Atelier dei Sapori, dottorande e dottorandi in Reggio Childhood Studies ed inoltre i vicini di casa, MaMiMò e Boxe Reggiana.
Reggio Emilia via Gioia ex mangimificio Caffarri