REGGIO EMILIA – Dopo due anni di intenso e prolungato impegno per tamponi e vaccinazioni, i farmacisti hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato riconoscimento sia della parte economica che della professionalità maturata.
Un’adesione che ha superato oltre il 90% tra i lavoratori dipendenti della Farmacie Comunali, che hanno incrociato le braccia per chiedere il rinnovo del contratto fermo da sette anni. Un presidio che a Reggio Emilia è stato organizzato in piazza del Monte per ricordare che il personale della principale azienda del territorio Fcr si trova a dover lavorare, spiegano le sigle di settore Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil provinciali, in condizioni di carenza di personale con un calo di farmacisti stimabile in circa il 20%, con difficoltà a smaltire ferie e permessi e con disagi anche per il personale di magazzino.
Assofarm, l’associazione che rappresenta le farmacie, è accusata dalle rappresentanze sindacali di aver portato al tavolo proposte irricevibili: maggior flessibilità oraria, più precariato, nessun riconoscimento per le specializzazioni maturate negli anni dai farmacisti anche in tema di vaccinazioni, oltre alla riduzione dei permessi ed un’insufficiente offerta economica. La mobilitazione nazionale non si ferma e i sindacati hanno già annunciato altri scioperi e presidi.
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