REGGIO EMILIA – Sono 15 i posti vacanti nell’Prtopedia dell’Ausl reggiana, il 34% dell’organico che dovrebbe essere di 43 medici specialisti. Gli effetti dell’incremento delle borse di studio per gli specializzandi si sentiranno solo tra qualche anno, nel frattempo è stata avviata una riorganizzazione della rete, proposta dagli stessi professionisti e approvata dai sindaci. Lo scorso anno sono stati più di 6mila gli interventi ortopedici, il 20% dei quali in urgenza e i restanti programmati.
“Questo è il massimo di efficientamento che riusciamo a ottenere con le risorse di cui disponiamo – ha dichiarato Cristina Marchesi, direttore generale Ausl – Non c’è nessuna chiusura, la redistribuzione consente l’operatività in tutti gli stabilimenti ospedalieri, che sono sei”. “Si possono prendere decisioni che, spiegandole in un certo modo, fanno capire che dalle criticità può emergere anche un sistema più efficiente”, ha aggiunto Giorgio Zanni, presidente della Provincia.
A Castelnovo Monti, dei quattro ortopedici in organico ne resterà soltanto uno: il reparto del Sant’Anna, che prima afferiva al Santa Maria Nuova, sarà aggregato al “Magati” di Scandiano creando una unica unità operativa. “Castelnovo Monti ha il distretto con la popolazione più anziana, era impensabile chiuderlo”, ha spiegato Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero.
L’altro polo assistenziale comprenderà gli ospedali di Guastalla, Montecchio e Correggio. Gli ospedali di Guastalla, Reggio Emilia e Castelnovo Monti continueranno a garantire tutte le attività, dai ricoveri programmati al regime ambulatoriale. Montecchio e Scandiano garantiranno i ricoveri giornalieri. Il Santa Maria Nuova resta il riferimento per le urgenze e i casi più complessi.
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