CORREGGIO (Reggio Emilia) – Da due a sei anni di reclusione: a tanto ammontano le condanne chieste dall’accusa nei confronti delle sei operatrici socio sanitarie imputate nel processo per i presunti maltrattamenti avvenuti nei confronti di un ospite nella casa di risposo di via Mandriolo Superiore a Correggio. Nella sua requisitoria il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha ricostruito la vicenda, riassumendo gli elementi emersi durante il dibattimento che proverebbero la colpevolezza delle sei donne.
I fatti contestati risalgono al periodo tra l’ottobre del 2016 e il marzo del 2018. L’indagine era scattata in seguito alle segnalazioni dei familiari, che avevano notato ecchimosi sul corpo dei loro cari. I carabinieri avevano installato nella struttura le telecamere nascoste che avrebbero documentato le violenze. Processate con il rito abbreviato, assolte quattro operatrici e l’allora responsabile della struttura. In sei sono state rinviate a giudizio con le accuse di maltrattamenti e violenza privata nei confronti di un anziano ospite, morto nel 2020 ad 83 anni. Le sei donne hanno tra i 40 e i 58 anni. Nei loro confronti, la Pm Pantani ha chiesto pene da 2 anni e 1 mese a 6 anni e 6 mesi.
Si sono costituiti parti civili i familiari dell’anziano, l’Ausl, Coopselios che gestiva la struttura, la Regione, il comune di Correggio e l’Unione dei comuni Pianura Reggiana.
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