REGGIO EMILIA – La Corte d’Appello di Bologna ha ribaltato una sentenza di condanna per maltrattamenti e lesioni emessa nel 2019 dal gup di Reggio Emilia. In quella sede, un 40enne era stato condannato a un anno e sei mesi – la richiesta del sostituto procuratore Valentina Salvi era stata di due anni e due mesi – per aver picchiato la compagna convivente anche mentre la donna, di un anno più giovane, era incinta al sesto mese. L’uomo le avrebbe anche impedito di andare dal ginecologo, poi le avrebbe più volte urlato contro frasi come “se non ti va bene, torni al tuo Paese”, con riferimento al fatto che la 39enne non è italiana. La signora, munita anche di referti medici, nonostante abbia denunciato solo il convivente, ha raccontato di maltrattamenti avvenuti nel corso di litigi e discussioni anche con i genitori di lui e di lei. L’avvocato Ernesto D’Andrea, legale del 40enne, in sede d’Appello ha puntato sulla scarsa chiarezza delle circostanze in cui questi maltrattamenti sarebbero avvenuti e delle responsabilità dell’uomo e dei genitori della coppia, e l’imputato è stato assolto “perchè il fatto non sussiste”.
Reggio Emilia sentenza Corte d'Appello maltrattamenti tribubaleMaltrattamenti: 40enne condannato in primo grado è assolto in Appello
15 luglio 2023L’avvocato dell’uomo ha puntato sulla scarsa chiarezza delle circostanze in cui gli espisodi sarebbero avvenuti e delle responsabilità del suo assistito