REGGIO EMILIA – Un’alternanza di riunioni, chiamate incrociate, raccolte di dati e decisioni. Così a ciclo continuo dalla scorsa mezzanotte e per le prossime 24 ore. E’ stata infatti diramata una nuova allerta meteo su tutta la Regione.
Drammatiche le immagini del Bolognese, del Ravvenate e del Cesenate che ancora dovevano rialzarsi dall’ondata dei primissimi giorni di maggio, mentre queste sono le immagini della nostra provincia. Il Secchia – nel video la situazinoe al ponte vecchio di Veggia – è diventato più gonfio di ora in ora; stessa cosa per il Tresinaro, che in questo modo si mostrava a metà pomeriggio a San Donnino. Per quanto riguarda il nostro territorio, anche nelle prossime ore i colori sono gli stessi: rischio “arancione” per il livello di fiumi e torrenti, rischio “rosso” per la tenuta idrogeologica. Frane, per intenderci.
In regione sono più di 900 le persone evacuate dalle proprie abitazioni: nel bilancio, anche i tre reggiani fuori casa da una decina di giorni per uno smottamento a Canossa. Sessanta persone tra volontari e personale della Protezione civile sono al lavoro, oltre ai vigili del fuoco, partiti anche verso la Romagna per essere d’aiuto.
Sono caduti 30 millimetri di pioggia in 12 ore: parecchi, ma in montagna un po’ meno del previsto, e il Secchia per ora è a soglia 2 di attenzione. Il fiume verrà tenuto sotto osservazione per tutta la notte. A Rubiera il sindaco Emanuele Cavallaro ha emesso un’ordinanza di divieto di accesso alle aree fluviali e alle casse di espansione. Sul Tresinaro, il nuovo ponte a San Donnino ha eliminato quegli sbarramenti che i piloni del precedente creavano a ogni piena. Un telo è stato steso sulla sponda destra a difesa dell’argine, dove erano in corso lavori di consolidamento, in attesa di un altro colmo di piena previsto per domani mattina.
Il primo cittadino di Scandiano Matteo Nasciuti ha chiuso la pista ciclopedonale che da Ca’ de Caroli conduce ad Arceto. Sacchetti di sabbia sono stati collocati in via Caraffa. Molti altri sono pronti per essere collocati se sarà necessario, perchè se Secchia e Tresinaro sono particolarmente monitorati, anche la situazione di Enza e Crostolo non lascia tranquilli, mentre – unica nota positiva – la pioggia di questi giorni ha già cambiato lo scenario del distretto del Po dopo un anno di siccità.
Ventuno comuni, la metà di quelli della provincia reggiana, hanno attivato i Centri operativi comunali: quasi tutti sono nelle zone pedecollinare, collinare e montana, ma troviamo anche paesi come Guastalla e Poviglio.
Il fiume Secchia oggi pomeriggio
Le casse di espansione del Secchia a Rubiera
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