REGGIO EMILIA – “Una situazione preoccupante”. La definisce così Valerio Busseri dirigente della Provincia in tema di infrastrutture. E infatti le frane attive in appennino, che tre anni fa erano 90 e che i lavori di manutenzione avevano ridotto a 69, ora sono risalite a 96. 26 sono state censite solo nella seconda metà del mese di maggio.
Il territorio di Reggio Emilia è rientrato nell’elenco di quelli in stato d’emergenza e la Provincia nelle ultime ore ha fatto pervenire alla Regione, che a sua volta invierà le note al Governo, la ricognizione dei danni: servono 9.930.000 euro solo per gli interventi urgenti, quelli che andrebbero eseguiti nell’arco delle prossime settimane. Ma le risorse necessarie a medio e lungo respiro calcolate per il nostro territorio fanno arrivare il totale delle richieste a quota 64 milioni: 22 milioni e mezzo occorrerebbero per interventi che limitino il rischio, altri 32 milioni sono stati calcolati per opere strutturali come casse di espansione e rifacimento di ponti, manufatti realizzati quando il tempo di ritorno di eventi meteo eccezionali come quelli che abbiamo vissuto era molto più lungo.
Secondo la Provincia, ad esempio, andrebbero rivisti due guadi a Borcale di Ramiseto, il ponte sul Tresinaro a Rubiera e quello sull’Enza tra Sorbolo Levante e Ponente. “Vanno alzati di un metro e mezzo o due”, afferma Bussei.
A Vetto si è riattivata in queste ore la frana che già a fine maggio aveva interessato la provinciale 57 che porta a Ramiseto, strada oggetto di intervento urgente nei giorni scorsi e che è stata nuovamente chiusa. “Le persone devono guidare con attenzione perchè ci sono segnali e cambi di itinerari”, è l’invito del dirigente della Provincia.
Ma tra i vari fronti recenti – da Toano a Gatta e Felina di Castelnovo Monti – quello più fragile è senza dubbio Baiso, territorio ricco di calanchi. Il sindaco Fabrizio Corti ha comunicato alle cinque famiglie che vivono nei pressi dell’enorme frana di Ca’ Lita, che avanza di 7 metri al giorno e minaccia loro e la 486R, che non è escluso che si debba procedere all’evacuazione. Per ora 9 tecnici per turno sono al lavoro tutti i giorni e a volte anche di notte per trasportare i detriti in un’area individuata nel greto del Secchia. “La buona notizia è che la velocità è costante e se il tempo tiene in un mese si arresterà”, conclude Valerio Bussei.
Leggi e guarda anche:
Reggio Emilia danni maltempo risorse frane Valerio Bussei chiusura stradeMaltempo, Casalgrande sott’acqua: “Sembrava la Romagna”. VIDEO