REGGIO EMILIA – C’è stato un tempo in cui estate, per molti bambini reggiani, era sinonimo di colonia. Colonia in montagna, ma soprattutto colonia al mare.
Queste immagini del luglio 1986 documentano la vacanza alla colonia reggiana di Riccione: in genere, 20 giorni fra mare, giochi e sport, di solito con una visita consentita a mamma e papà a metà vacanza. La colonia reggiana di Riccione ha purtroppo seguito il destino di molte altre strutture analoghe: pochi anni dopo queste immagini, alla fine degli anni Ottanta, fu abbandonata. Con la cessazione della sua funzione e la vendita da parte del Comune di Reggio, per la colonia cominciò un rapido degrado che l’ha portata nelle condizione in cui si trova ora.
Alle spalle c’è una lunga storia. Progettata in stile razionalista dall’architetto Costantino Costantini, la colonia di Riccione entrò in funzione nell’estate del 1934 come Colonia Amos Maramotti dei Fasci di Combattimento di Reggio Emilia. Per l’inaugurazione, il 1° agosto 1934, arrivò a Riccione Mussolini in persona.
Dopo la Liberazione passò al Comune di Reggio. Con i suoi tre piani era in grado di ospitare fino a 500 bambini. Qualche decina di migliaia di ragazzini reggiani vi ha trascorso almeno un periodo di vacanza. Nella seconda metà degli anni Ottanta la colonia fu gestita dall’Arci di Reggio. Poi il cambiamento degli stili di vita decretò la fine di questa esperienza. Lo stabile, passato in proprietà al Comune di Riccione, ospitò in alcuni locali le sedi di varie associazioni sportive. Fino al terremoto del 2012, quando l’accesso all’immobile fu vietato.
C’è un futuro per la colonia reggiana di Riccione? Forse sì. Alla fine del 2020 il Comune di Riccione ha presentato un progetto per la realizzazione di un polo dedicato agli sport nautici e acquatici: vela, surf, sci d’acqua e così via. Costo 2 milioni, di cui 250mila euro già stanziati. Per ora la ex Colonia Reggiana aspetta.
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