REGGIO EMILIA – Sindaca di Correggio per 8 anni, una lunga esperienza come vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi è l’unica donna tra i quattro reggiani in parlamento. Ed è anche l’unica, tra i quattro, ad essere stata eletta per la prima volta. Esponente del Pd, alla Camera siede nei banchi dell’opposizione e ha cominciato il suo mandato rimproverando la premier Giorgia Meloni di avere usato nel suo discorso di insediamento la vicenda di Bibbiano in modo strumentale, come se fatti ed eventuali responsabilità fossero già state accertate. Della maggioranza dice che è una maggioranza “di destra destra” e porta ad esempio l’elezione di Fontana e La Russa alla presidenza di Camera e Senato.
Ma va detto che alla Malavasi non manca neppure lo spirito autocritico. In questi anni, a suo giudizio, il Pd ha annacquato la propria identità partecipando a coalizioni troppo eterogenee. “Abbiamo perso le nostre caratteristiche e non siamo più riusciti a farci riconoscere come un partito popolare. Troppo spesso siamo visti come un partito snob, che risponde a un ceto sociale medio-alto”.
Il Pd, secondo l’ex sindaca di Correggio, non ha risposto alla richiesta di cambiamento che arrivava dalla sua base. La sinistra, dice, deve fare la sinistra, ripartendo da un’opposizione efficace sui temi economici e sociali. Ma il dibattito innescato dalla sconfitta elettorale, per Ilenia Malavasi, è lontano da ciò che serve per ripartire. “Perchè dal giorno dopo abbiamo dato uno spettacolo vergognoso, nella critica al segretario, nelle proposte di cambiare nome; mille autocandidature che hanno ulteriormente disorientato i nostri elettori. E infatti il Pd continua a calare nei sondaggi”.
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