REGGIO EMILIA – Ci sono due nuove candidature italiane alla rete mondiale delle riserve di biosfera Unesco; una è quella del Monte Grappa e l’altra l’allargamento della riserva dell’Appennino tosco emiliano. Tra un anno si concluderà l’iter di richiesta di ammissione.
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La Riserva di biosfera dell’Appennino tosco emiliano esiste già e rappresenta una fonte straordinaria di biodiversità e di polmone ecologico per tutto il nostro territorio. Recentemente il consiglio comunale di Reggio e quello di altri paesi della cintura collinare hanno formalizzato la volontà di entrare nella riserva di biosfera. Ora l’Italia ha presentato all’Unesco la candidatura di allargamento della fascia che alla fine dell’iter interesserà 500mila ettari che comprendono 6 province di tre regioni diverse. Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha detto che si tratta di un ulteriore tappa del percorso di valorizzazione del sistema delle aree protette nazionali, e ha garantito il proprio personale impegno per far sì che l’Unesco riconosca l’allargamento della riserva di biosfera che interessa il territorio reggiano.
“Un grande territorio attorno all’Appennino entra a far parte di una rete mondiale che si chiama uomo e biosfera, dice tutto – le parole di Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale – e Sono felice che sia entrata la città di Reggio Emilia. Ringrazio il consiglio comunale, il sindaco Luca Vecchi e l’assessore Carlotta Bonvicini per aver dato fiducia a questo progetto di cui il Parto è coordinatore”.
L’iter di valutazione della domanda è lungo e complesso. L’Unesco si pronuncerà tra un anno sulla richiesta di accoglimento formulata dall’Italia.
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