LUZZARA (Reggio Emilia) – Il 23 settembre del 2020 un cliente del caffè Al Gamber di piazza Ferrari fu brutalmente picchiato da un commando di 13 persone, armate anche di spranghe e tubi in acciaio, solo per averne invitato alcune a uscire dal locale in chiusura e con la saracinesca già abbassata.
Subito dopo l’accaduto, le ricerche dei fuggitivi – che si erano dileguati a bordo di una Golf e di un Doblò – avevano permesso ai carabinieri di fermare, a Codisotto, l’auto con a bordo un 23enne reggiano residente a Novellara, due pakistani di 26 e 27 anni residenti sempre a Novellara e un indiano 29enne con residenza a Campagnola. Nella vettura c’erano un tubo in ferro di 130 cm e uno in acciaio inox di 70, utilizzati poco prima per l’aggressione. I quattro furono arrestati.
Le indagini dei militari di Luzzara, a distanza di 6 mesi dal violento episodio, hanno permesso di risalire agli altri nove complici – due pakistani 25enni di Campagnola, un pakistano 24enne di Suzzara (Mn), un indiano 25enne di Pegognaga (Mn), un indiano 22enne di Novellara, due indiani di 35 e 29 anni residenti a Luzzara, un indiano 26enne di Suzzara (Mn) e un 17enne reggiano – Insieme agli altri quattro, arrestati, sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate, danneggiamento e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
Il tutto ebbe origine dopo che due di loro, giunto al bar già chiuso, alzarono la saracinesca per chiedere il cambio di una banconota da 20 euro. Invitati dal 50enne ad andarsene, in quanto il locale era in chiusura, i due presero quelle parole come un affronto: dopo poco, tornarono con altre 11 persone pestando il cliente finito in ospedale con un prognosi di un mese a causa di traumi vari e fratture costali. Poi la fuga, le indagini, gli arresti e, ora, le denunce degli ultimi nove componenti del commando.
Servizio Tg di Giulia Gualtieri
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