REGGIO EMILIA – “La scuola reggiana piange uno dei migliori docenti della sua generazione, protagonista, assieme ad altri, di una stagione feconda di cambiamento nell’insegnamento delle discipline dell’ambito storico, filosofico e letterario”. Ricorda così Paolo Bernardi, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, il professor Cesare Grazioli, che è stato per 37 lunghi anni non solo un professore ma l’anima dell’istituto superiore Blaise Pascal.
Era andato in pensione nel giugno del 2021 e si era congedato con una lunga lettera indirizzata agli ex colleghi e ai circa 3mila studenti che ha avuto nella sua carriera. “Il Pascal è totalmente diventato la mia casa” diceva e in un’intervista a distanza realizzata da Tgreggio in pieno lockdown ricordava l’importanza delle lezioni in presenza.
“Il recente pensionamento non lo aveva allontanato dalla scuola – prosegue Bernardi – e continuava, da volontario, la sua opera infaticabile, insegnando italiano agli stranieri, animando laboratori di storia nei licei, svolgendo attività di formazione per i docenti neoassunti. Personalmente piango il prezioso collega, il modello al quale spesso mi sono riferito nel corso della mia carriera di insegnante, il compagno di tante battaglie combattute insieme per il rinnovamento nella didattica della nostra materia, la Storia, ma piango soprattutto l’amico. Tutti abbiamo perso, con Cesare, un bel cervello, un cuore grande, un uomo libero”.
Gli studenti ed ex studenti lo ricordano, anche se non è stato un loro professore, per la sua grande ironia e la capacità di coinvolgere tutti. Grazioli se n’è andato a 66 anni a causa di una malattia fulminante, che se l’è portato via in poche settimane. Lascia la moglie Maria Cristina.
I funerali saranno celebrati venerdì pomeriggio alle 15 nella chiesa del Buon Pastore in via Guido Rossa a Reggio.