REGGIO EMILIA – Nove bilanci in rosso consecutivi, poi tre esercizi chiusi con il segno più, ma seguiti da svalutazioni di partecipazioni e crediti che hanno fatto emergere un disavanzo di 20 milioni di euro: la storia recente di Banca Privata Leasing, l’istituto controllato dalla famiglia Spallanzani in procinto di essere ceduto alla Next.us di Alberto Di Tanno, non è stata rose e fiori.
La società ha chiuso in perdita tutti i bilanci dal 2012 al 2020, con passivi che vanno dai 500mila euro di 5 anni fa ai 6,2 milioni del 2014. Complessivamente 28 milioni di perdite cumulate nell’arco di 9 anni. Il 2021 sembrava aver segnato un punto di svolta, con il ritorno all’utile e con un miglioramento dei conti amplificato dai bilanci del 2022 e del 2023. Ma l’ispezione avviata dalla Banca d’Italia nel febbraio 2024 aveva concluso che non era tutto oro ciò che luccicava: è stata proprio la pulizia di bilancio imposta dai commissari di Bankitalia, con la svalutazione di crediti e attività finanziarie, a far venire alla luce 20 milioni di disavanzo.
L’impegno economico della famiglia Spallanzani per tenere a galla Banca Privata Leasing è stato cospicuo: un prestito obbligazionario da 10 milioni, un deposito di quasi 5 a titolo di garanzia e altri 5 milioni di euro in caso di necessità per rispettare i coefficienti patrimoniali. Di Tanno, stando alle indiscrezioni, avrebbe messo sul piatto 50-60 milioni di euro tra acquisizione del pacchetto di maggioranza della banca e aumento di capitale.
L’operazione dovrebbe essere perfezionata entro il primo trimestre dell’anno prossimo. Fino ad allora, il commissario Paolo D’Alessio continuerà ad affiancare il consiglio di amministrazione della società. La Banca d’Italia gli ha prorogato l’incarico fino al 6 febbraio 2026.
Banca Privata Leasing famiglia spallanzani Next.us di Alberto Di Tanno Cessione 83% delle quote