REGGIO EMILIA – Permessi di soggiorno in scadenza non rinnovati durante la fase dell’emergenza, in cui l’ufficio Immigrazione della Questura era chiuso, e pratiche che in questi mesi si sono accumulate.
Già dalle 7 di mattina in viale Piave c’era parecchia gente in coda. L’ufficio apre alle 8.30 e resta aperto fino alle 12.30, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Ben prima dell’orario di apertura, però, in molti si sono messi in fila, probabilmente perché lavorano e speravano di essere i primi a entrare, per poi andare al lavoro.
Allo sportello si accede su appuntamento tramite registrazione sull’agenda elettronica, normalmente sono una cinquantina gli appuntamenti ogni mattina per ritirare, richiedere o portare documentazione relativa al permesso di soggiorno. “Ma a questi – fanno sapere dalla questura – si aggiungono le urgenze, imprevedibili”. Le urgenze riguardano la richiesta di permessi per situazioni improvvise; inoltre, ad esempio, per richiedere il permesso per famigliari di cittadini europei si accede senza appuntamento.
Ci sono poi le donne in gravidanza che hanno la precedenza anche senza essersi prenotate. Così spesso in coda, soprattutto in questo periodo post lockdown, ci sono decine di persone sotto al sole. Molti, anche se indossano le mascherine, non rispettano il distanziamento sociale e non sono mancati nemmeno momenti di tensione. La questura assicura però che dopo le prime ore la situazione torna alla normalità e nel corso della mattinata l’ufficio riesce a ricevere tutte le persone in coda.
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