REGGIO EMILIA – Torniamo ad occuparci delle code agli uffici postali. Quali sono le ragioni di questi disagi per gli utenti? Abbiamo provato a trovare delle spiegazioni interpellando la Cgil che da tempo sta conducendo una battaglia in proposito.
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Tempi di attesa di un’ora e spesso anche oltre per effettuare una raccomandata o un’altra operazione. Le ragioni sono diverse e da tempo la Cgil a livello regionale le sta sollevando. In primo luogo c’è la carenza di personale dice il segretario provinciale della Slc Cgil Mirco Pellati.
Un secondo aspetto non trascurabile riguarda il fatto che negli ultimi mesi il lavoro per gli uffici postali si è moltiplicato: “Non ci sono solo i bollettini o le operazioni tradizionali – aggiunge Pellati – per gli uffici postali dopo il covid sono passate anche le pratiche di ristoro per alcune categorie come i lavoratori dello spettacolo e le società sportive, senza contare le pratiche per le attivazioni delle identità digitali”.
C’è poi il capitolo della gestione delle ferie dei dipendenti: “Pacchetti di ferie – dice ancora l’esponente della Camera del Lavoro reggiana che noi abbiamo chiesto di poter posticipare ai prossimi mesi e ci è stato detto di no, per cui i dipendenti vengono quasi forzati ad esaurire le ferie residue entro l’anno con conseguenze sull’organizzazione del lavoro”.
Tornando al personale i numeri sul territorio reggiano sono lampanti: “A Reggio negli ultimi tre anni Poste ha perso 86 addetti per pensionamento, molti di questi per quota 100, di nuovi ingressi se ne sono registrati una decina“.
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