REGGIO EMILIA – I titoli bancari recuperano un po’ di terreno, Piazza Affari anche e chi possiede azioni tira un sospiro di sollievo. Il crac della californiana Silicon Valley Bank ha messo paura ai mercati finanziari, ma le rassicurazioni delle autorità statunitensi sembrano avere sortito almeno in parte l’effetto sperato. Dopo la corsa alla vendita dei titoli bancari di lunedì, le Borse europee hanno registrato buoni recuperi. La ripresa, dicono gli addetti ai lavori, è stata spinta anche dalle speranze di una correzione di rotta nelle politiche di aumento dei tassi e dalla diffusione del dato dell’inflazione americana, in linea con le attese. Da parte sua, il vicedirettore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero, ha spiegato che in Europa il monitoraggio sulla liquidità delle banche è molto più stringente che negli Stati Uniti.
In ogni caso il colpo si è sentito. Tra mercoledì 8 e lunedì 13 marzo, tutti i titoli bancari hanno subito perdite assai pesanti. Nella seduta di lunedì, in particolare, il Credem ha lasciato sul terreno il 7,5%, Banco Bpm l’8%, Unicredit il 9 e Bper Banca il 9,5%. Anche i titoli di molte società industriali, come Interpump, hanno risentito del clima di incertezza. Dopo il lunedì nero, è arrivato un martedì più sereno. L’indice Ftse Mib è cresciuto di oltre il 2%, ma le banche hanno recuperato solo in parte il terreno perduto: Unicredit ha registrato un rimbalzo del 4,2%, mentre Credem e Bper hanno segnato progressi inferiori al 2%.
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