REGGIO EMILIA – Non solo Reggio si appresta a celebrare il grande fotografo Luigi Ghirri nel trentennale della morte. Iniziative che abbracciano tutto il 2022 sono in programma anche a Modena e a Parma.
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Un pioniere la cui influenza è viva più che mai non solo nell’ambito delle immagini. Moriva trent’anni fa Luigi Ghirri, intellettuale conosciuto per la sua poetica fatta soprattutto di luoghi sospesi. Rinnovare l’interesse verso la sua florida produzione artistica è l’obiettivo di “Vedere oltre”, il titolo dato alle celebrazioni di uno dei più famosi fotografi italiani del Novecento. “Occasioni anche per poter scoprire lati del suo lavoro finora non così conosciuti, mostrando quanto il suo pensiero e il suo sguardo siano ancora in grado oggi di suscitare interesse e nuove riflessioni, soprattutto tra le nuove generazioni”, dice la figlia Adele.
Nuove generazioni che saranno protagoniste del Premio Ghirri, istituito nell’ambito del Festival di Fotografia Europea, al via il 29 aprile con una mostra, tra le altre, che avrà al centro il progetto fotografico realizzato dal maestro nel parco tematico di Rimini “Italia in miniatura”. “E’ una persona che ha cambiato il nostro modo di guardare le cose. Un simbolo per la nostra terra, che ci ha insegnato a vedere anche il nostro essere emiliani in modo diverso, come se ci avesse dato una nuova identità”, le parole dell’assessora alla cultura del Comune di Reggio, Annalisa Rabitti.
Un calendario di iniziative, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e da Apt Servizi, che si snoda lungo la via Emilia.
A Modena, città, nel 1972, della sua prima mostra, dal 16 settembre saranno in esposizione a Palazzo Santa Margherita fotografie risalenti appunto al periodo iniziale di Ghirri. Mentre Parma organizzerà incontri e seminari oltre che una pubblicazione.
Un tributo al fotografo di Scandiano arriverà anche da Stefano Accorsi e da Luca Carboni protagonisti, il primo di un video, il secondo di un podcast.
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