REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi è stato diffuso il rapporto annuale di Federconsumatori e Cgil sul gioco d’azzardo in regione. Il quadro nella nostra provincia è allarmante. Ieri sera nella nostra trasmissione “Il graffio” abbiamo proposto la testimonianza di un uomo affetto da ludopatia che ha raccontato la propria storia chiedendo di turelare la propria identità.
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“A causa del gioco ho perso più di un milione di euro”.
Marco, nome di fantasia, ha 50 anni ed è una persona che a causa dell’ossessione per il gioco ha visto la propria vita andare in pezzi. Il lavoro, la famiglia, i guadagni, i risparmi. Ora é uscito da questo incubo dopo avere chiesto aiuto ed essersi rivolto alla Cooperativa Papa Giovanni XXIII che ha una propria area dedicata all’assistenza di persone affette da ludopatia.
“Ho iniziato quando avevo 18 anni a giocare la schedina, poi quando c’è stata la liberalizzazione ho iniziato a scommettere su tutte le partite, ogni giorno”.
Un racconto forte e sconvolgente il suo: “Ho perso tutto, la famiglia, il lavoro, gli affetti, solo i miei genitori mi sono stati vicino, ma con fatica. Ho perso soldi miei e non solo miei”.
Una vita da ludopatico con lati inquietanti e relazioni torbide: “Personalmente non ho avuto a che fare con strozzini, chi mi avrebbe prestato soldi, e sarebbero arrivati da queste persone, era il gestore stesso della sala giochi, gli avevo detto che avevo bisogno di soldi per giocare e per coprire altri miei debiti al mattino e lui alla sera mi aveva trovato 10mila euro”.
Cosa succede nelle sale?
Chi avesse bisogno di aiuto per uscire dalla dipendenza da sostanze o dal gioco, o le famiglie che vivono questo dramma, possono contattare la Papa Giovanni XXIII.
Tutte le informazioni e i contatti sul sito www.libera-mente.org
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