REGGIO EMILIA – Fumettista e chef, pennello e coltello: entrambi cantastorie, entrambi compositori di elementi prima inesistenti. Mestieri creativi, ma distanti (almeno all’apparenza), uniti nell’ultima edizione del Lucca Comics&Games sotto l’insegna di Foodmetti, artisti delle tavole all’Aterlier Ricci. Voluta dal fumettista reggiano Giuseppe Camuncoli insieme allo chef Cristiano Tomei, allo scrittore gastronomico Carlo Spinelli e ai titolari della casa editrice reggiana saldaPress, Marco Marastoni e Andrea G. Ciccarelli, la prima edizione della rassegna si è svolta nella cornice dei record della fiera internazionale dedicata al fumetto: 320mila partecipanti in 5 giorni, dal 28 ottobre al 1 novembre scorsi. Il tema di quest’anno, “Hope”, si è coniugato bene con un argomento culinario perché «la tavola offre voglia di stare insieme, aggregazione e condivisione che riconduce alla Speranza», spiega Camuncoli. A Lucca, poi, «bisogna esserci».
L’origine di Foodmetti
A questo giro hanno voluto «esserci» in un modo tutto nuovo, anche se non inaspettato per chi è addetto ai lavori: «Le connessioni tra fumetti e cibo erano un ambito inesplorato – racconta Camuncoli – però quella dei fumettisti è una tribù notturna che, tra una birra ed un cocktail, si ritrova a cena per mangiare bene dopo una giornata di lavoro». Non a caso l’idea è nata sui tavoli del ristorante lucchese preferito da Camuncoli: “L’Imbuto”, dello chef Cristiano Tomei. Qui la creatività del fumettista ha incontrato l’estro del cuoco finché «ci siamo dati appuntamento tramite Instagram e chiacchierando lui mi ha anticipato con un proposta di collaborazione». Da lì al coinvolgimento dello scrittore Carlo Spinelli, fondatore di Italia Squisita, il passo è stato breve dato che lo accumunava la «passione per la cucina e i disegni».
In realtà ci sono state altre «operazioni isolate» riunite poi «sotto uno stesso tetto», proprio a testimonianza del bisogno di emersione intrinseco al tema. In questo senso, da un lato non va’ dimenticata l’idea Paprika di Mirka Andolfo, trilogia sexy con un cameo di Gino Sorbillo e dello staff della sua rinomata pizzeria, e dall’altro quella della casa editrice reggiana, saldaPress, con una linea (Spàisi!) di etichette-fumetti per 6 oli EVO piccanti progettati prima di Foodmetti e lanciati per l’occasione. È stato così possibile acquistare i prodotti food&beverage legati al progetto, per esempio: l’Iron Mayo, maionese rossa dedicata a Iron Man; la Gamma Mayo, maionese verde ispirata a Hulk e la Spider Pizza (un biscotto salato), in cui la mozzarella prende le sembianze della ragnatela di SpiderMan, questa dedicata al padrino d’eccezione dell’edizione, C.B. Cebulski. Tutte etichette realizzate dal fumettista reggiano. La ricetta era pronta, andava solo cotta sui fornelli.

La spider pizza dedicata a C.B. Cebulski.
Foodmetti Off
Il programma andava ben oltre gli incontri della giornata, tanto da arrivare ad offrire veri e propri momenti conviviali gratuiti per tutti. In una parola, anzi due: Foodmetti off. Dopo l’orario di chiusura dell’Atelier Ricci, nel contesto del bar Accanto, si è proseguito ogni sera servendo i 5 signature cocktail dell’evento e intrattenendosi a chiacchierare con gli avventori. Ma i baristi non erano quelli che incontreremmo oggi se passassimo dal bar, bensì gli stessi protagonisti di Foodmetti. «Quello che mi veniva meglio era il Fashion Negroni – testimonia divertito Camuncoli – perché dovevi solo mescolare il ghiaccio ed aggiungere una fetta d’arancia. Per i clienti era un po’ come quando dal messicano a Reggio (Hot Chili) cerchi di farti fare il drink dal barista migliore».

Il fumettista Giuseppe Camuncoli intento a realizzare un cocktail. Foto di Eleonora Tirrito.
Progetti futuri
Chiusa l’edizione 2022, si pensa già a quella 2023 perché da Lucca «esci a pezzi ma sempre molto rinfrancato». Inolte, sono stati invitati al prossimo salone del gusto a Torino. Quindi un «successo» che potrebbe avere risvolti reggiani se, come suggerisce Camuncoli, considerassimo per esempio «lo spot della Parmareggio qualcosa di molto simile al fumetto». E conclude: «Poteva essere un minestrone, invece è uscito un piatto con tutti gli ingredienti giusti».