REGGIO EMILIA – I telespettatori vedono chi sta davanti: imparano, col tempo, a riconoscerne voce o viso. A volte, perfino, ci si affezionano. Ma chi sta davanti non è niente senza chi sta dietro alla telecamera. Essere cronisti richiede un’enorme passione, perchè non è semplice. Non ci sono orari né feste. E gli operatori, i tecnici di ripresa, hanno una passione addirittura doppia, perché spesso arrivano prima e finiscono dopo; stanno nell’ombra, le luci della ribalta non sono per loro, ma sono loro a far funzionare tutto. Massimo Vuotto, Max, era così: nel silenzio faceva funzionare tutto, e la sua passione la vedevi in questo ingranaggio perfetto che metteva in atto senza farsi notare. Poi accade che a volte l’ingranaggio perfetto diventi una coppia: se a Reggio succedeva qualcosa Max c’era, e se c’era Max c’era Luca. Max Vuotto e Luca Ponzi, noto giornalista Rai, hanno iniziato a lavorare assieme nel ’93 e hanno “coperto”, come si dice in gergo, tutti i principali avvenimenti non solo della nostra provincia ma in tutta la regione.
La notizia della scomparsa di Massimo Vuotto ha lasciato sgomente tutte le redazioni reggiane. Sui social una pioggia di messaggi di cordoglio è diventata un enorme abbraccio virtuale per la famiglia dell’operatore, che ora attende di sapere quando poter organizzare i funerali. Prima verrà fatta un’autopsia a scopo diagnostico.
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