REGGIO EMILIA – Quando la lotta alla mafia incontra l’etica e l’economia. È questo il titolo dell’incontro che si è svolto all’istituto “Filippo Re” di viale Trento Trieste. I ragazzi della scuola hanno potuto ascoltare la storia di Vincenzo Linarello, presidente del Goel, gruppo consortile calabrese che associa 50 enti e imprese contro la ‘ndrangheta.
Per Linarello, enti e cittadini si devono unire per evitare che dall’infiltrazione economica della malavita, che si sta compiendo in questo momento, si passi al controllo diretto del territorio. “I poteri forti sono presenti in tutta Italia e la ‘ndrangheta si sta infiltrando in tutto lo Stivale – ha dichiarato – Sta succedendo anche qui in provincia di Reggio Emilia. Credo sia necessario, nel territorio, rilanciare un patto contro l’infiltrazione della ‘ndrangheta”.
I giovani possono giocare un ruolo nello sconfiggere il problema della mafia: “Credo che i ragazzi abbiano sempre più bisogno di essere consapevoli della forza che possono esprimere, che è capace di incidere in un territorio – ha aggiunto – Questo fa bene a tutti ma, in modo particolare, a chi cresce e si affaccia ai meccanismi della società”. La cultura e la conoscenza sono medicine fondamentali per la lotta alla malavita.
“Avere la struttura e le competenze per poter affrontare questo tema è molto importante. Per poter dire no, per essere contrari a questo tipo di illegalità”, le parole di Mariangela Fontanesi, dirigente scolastico della Filippo Re.
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