REGGIO EMILIA – Il digitale non ha né confini né territorio ed è terra ideale per i mafiosi. Come sempre è accaduto, anche in questo settore il futuro è già il presente per loro, che utilizzano, in una sorta di ‘darwinismo criminale’, è stato detto, applicazioni di messaggistica ed emoticon con particolari significati; che cancellano la differenza tra reale e virtuale, tra denaro sporco e pulito, puntando sul senso di convenienza per trovare quella sponda che spesso trovano. Nel 2022, il 4% delle operazioni sospette segnalate è stato fatto con criptovalute: lo ha detto Maurizio Vallone, il direttore della Direzione investigativa antimafia nazionale, ospite del primo appuntamento della rassegna Noicontrolemafie assieme a Marcello Ravveduto, docente di Storia contemporanea all’Università di Salerno.
Davanti ad una platea di studenti universitari, Vallone ha detto che occorrono più competenze in questo campo e che a breve una rete di università che si sta formando presenterà un progetto per formare ricercatori che siano la base di reclutamento delle forze dell’ordine.
Vallone ha ringraziato il prefetto Iolanda Rolli per il preziosissimo lavoro nella lotta alle infitrazioni tramite lo strumento delle interdittive antimafia, in attesa del suo successore. “Terrà conto del pregresso e si renderà conto che la provincia di Reggio Emilia è particolarmente delicata, come evidenziato dalle indagini della Dda di Bologna negli ultimi anni”.
Così, poi, sulle pressioni di una parte politica che parla di omissioni investigative nell’inchiesta Aemilia. “Non seguo dibattiti di questo tipo. Mi limito a svolgere attività investigativa delegata dall’autorità giudiziaria. A Bologna c’è uno straordinario Procuratore della Repubblica, che da impulso alle indagini antimafia, c’è una sostituta che si dedica in particolare a Reggio e continuiamo a fare sequestri patrimoniali”.
Il noto docente Antonio Nicaso è il direttore scientifico della rassegna. “Sono sempre scettico quando sento dire che bisogna riscrivere la storia”.
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Domani alle 21 nella sala del consiglio di Rubiera, primo incontro della rassegna “Quattro finestre sulla legalità”, voluta dal Comune e realizzata da L’Ovile con il contributo della Regione e il patrocinio di Avviso Pubblico, arriverà Ignazio Cutrò, imprenditore agrigentano diventato testimone di giustizia dopo le sue denunce. La storia di Cutrò è diventata un cartone animato, che sarà trasmesso martedì 23 maggio alle 16, su Rai 3 e RaiPlay, in occasione della Giornata per la Legalità.
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