GUALTIERI (Reggio Emilia) – C’è l’Emilia nell’Orso d’argento a Elio Germano. C’è uno dei geni che l’Emilia ha partorito, il pittore Antonio Ligabue. C’è la nostra terra nelle immagini di “Volevo nascondermi” del bolognese, ecco che l’Emilia torna, Giorgio Diritti. C’è la reggianità dei luoghi e della gente di Gualtieri, che della crescita di quel genio artista scomparso nel ’65 sono stati testimoni diretti, forse contribuendo, e della casa di produzione Palomar che a Reggio ha preso casa. E poi c’è anche la nostra emilianità, visto che TrMedia, la società editrice di Telereggio, Trc Modena e Trc Bologna, ha coprodotto il film.
Ma il discorso che l’attore romano ha pronunciato ritirando il premio come miglior attore al Festival di Berlino ha già conquistato l’Italia tutta, non solo l’Emilia. Un elogio al diverso: “Lo voglio dedicare, questo premio, a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta – ha detto – ad Antonio Ligabue e alla grande lezione che ci ha dato, che è ancora con noi, che quello che facciamo in vita rimane. Parole importanti rivolte all’Italia le ha poi spese anche una volta sceso dal palco, parole che in questo periodo possono aiutare a combattere la paura di un virus che per il 39enne attore non è certo lo spettro più minaccioso.
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