REGGIOLO (Reggio Emilia) – “Ho saputo da mia madre che i miei nonni erano stati nascosti a Reggiolo durante la guerra per due anni – le parole di Shirley Kenley, nipote di Hana e Israel – Lei non aveva idea di che cosa gli fosse successo dopo, quando abbiamo saputo i risultati delle ricerche abbiamo deciso di venire a vedere”. La signora Kenley è arrivata da Tel Aviv, il cugino Peter Schwitzer l’ha raggiunta da Londra: volevano sapere degli ultimi anni di vita dei loro nonni.
A organizzare la visita Istoreco, che ha ricostruito la storia di Hana Tempel e Israel Hirschhorn, ebrei di Lipsia che dopo la notte dei Cristalli, nel 1938, sono riusciti a mandare i loro tre figli in Inghilterra per poi fuggire in Italia e finire arrestati. Dal ’41, per due anni, Hana e Israel hanno vissuto confinati a Reggiolo. Sono stati, infine, deportati e uccisi ad Auschwitz e non hanno mai più visto i loro familiari. “Con le scuole di Reggiolo abbiamo lavorato per fare capire ai ragazzi che Auschwitz era anche in viale Matteotti a Reggiolo – ha commentato Matthias Durchfeld, direttore di Istoreco – Non sono 1.500 km, dunque, ma due metri. Questo per capire come funzionava. E’ molto bello avere i contatti con i nipoti, è bello dal punto di vista umano ma di nuovo si mescola con il punto di vista professionale perché si apre la porta per vedere la grande storia”.
Istoreco ha accompagnato Shirley, Peter e i loro familiari nei luoghi dei loro nonni: da Reggiolo, dove è stata deposta una targa in memoria di Hana e Israel, al carcere di San Tommaso, nel quale sono stati rinchiusi prima della deportazione. Hanno scoperto chi erano: “La cosa più impressionante – il racconto di Peter – è stata la quantità di ricerche che sono state fatte. Scoprire che i miei nonni hanno vissuto a Reggiolo per due anni, che mia nonna è stata curata da un medico e che mio nonno ha potuto lavorare in un negozio, che hanno avuto una vita e voglio immaginare che almeno qui abbiano avuto una qualche giornata felice”.
Alcune delle immagini del servizio di Tg Reggio sono state girate da Andrea Mainardi e Federico Baracchi
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