REGGIO EMILIA – Febbre alta, raffreddore, mal di gola e mal di testa, ma anche qualche disturbo gastroenterico. Sono molti i reggiani che in queste giornate sono costretti a restare a letto colpiti da una forma parainfluenzale che ha fatto registrare nelle ultime due settimane, un picco negli accessi al Pronto soccorso del Santa Maria.
Non si tratta di varianti Covid, l’ospedale cittadino esegue ancora i tamponi su casi sospetti e le positività sono oggi rare. “Gli accessi per casi febbrili al pronto soccorso sono aumentati del 12% rispetto a fine maggio – spiega il dottor Luca Boracchia, responsabile del reparto di medicina d’urgenza del Santa Maria Nuova – I ricoveri totali non sono aumentati. Sebbene il piccolo influenzale tradizionale si presenta tipicamente in inverno, circolano comunque dei virus parainfluenzali e altri microorganismi con stagionalità diversificate”.
Si tratta di virus ancora in circolazione in questo giugno dal tempo così incerto legati forse, ma non solo, agli sbalzi continui delle temperature. Virus parainfluenzali (sintomi influenzali), gli enterovirus con vomito e diarrea, gli adenovirus con congiuntiviti e gastroenteriti e il metapneumovirus con naso che cola, febbre, tosse e respiro sibilante. Disturbi che si superano nell’arco di qualche giorno. I i medici raccomandano di fare comunque molta attenzione.
Tra i consigli l’idratazione, quindi bere molto e non è sconsigliato il ritorno alla mascherina specialmente se si è a contatto con bambini, anziani e soggetti fragili.
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