NOVELLARA (Reggio Emilia) – Manca solo lei, Nazia Shaheen, la madre di Saman. E’ latitante da 28 mesi, è l’unica dei cinque imputati finora sfuggita all’arresto. Il marito Shabbar Abbas, lo scorso novembre, aveva detto di non cercarla in Pakistan, perché la donna si trovava in Europa, ma nessun elemento concreto lo faceva e lo fa supporre. E’ evidente che stia trovando ospitalità e appoggio, così come ospitalità e appoggio hanno trovato, per mesi, gli altri parenti della ragazza imputati per la sua uccisione.
Solo Ikram Ijaz, uno dei due cugini accusati dell’omicidio di Saman, era stato intercettato quasi subito, a fine maggio 2021, prima che potesse allontanarsi: era su una corriera a Nimes, di lì a poco sarebbe partito per Barcellona. Il secondo a essere intercettato fu lo zio della ragazza, Danish Hasnain: la procura lo considera l’esecutore materiale dell’omicidio. E’ stato lui, lo scorso novembre, pochi giorni dopo l’arresto del fratello Shabbar, a indicare agli inquirenti dove trovare i resti della ragazza, che giacevano da un anno e mezzo nel casolare di viazza Reatino a 700 metri di distanza dall’azienda agricola. Era stato trovato e arrestato a Parigi il 22 settembre 2021, dopo vari giorni di appostamenti da parte della polizia francese: abitava in un appartamento della prima periferia, in rue De Bastion, con alcuni connazionali; aveva documenti e identità falsi. Nel febbraio 2022 l’altro cugino di Saman, Nomanulhaq Nomanulhaq, era stato fermato sempre in un appartamento di periferia, ma questa volta a Barcellona.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia Novellara omicidio indagini processo mamma Pakistan latitante Saman Abbas Nazia ShaheenL’estradizione di Shabbar Abbas: è fatta, nella notte l’arrivo in Italia. VIDEO