NOVELLARA (Reggio Emilia) – “Mi hanno incastrato”. Così Danish Hasnain davanti al giudice. Lo zio di Saman Abbas, accusato di aver ucciso la nipote, ha parlato per oltre due ore durante l’interrogatorio di garanzia. Dice che Saman potrebbe essersi allontanata volontariamente ma anche che il fratello Shabbar vuole incastrarlo per motivi economici.
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Nessun commento dalla procura, che continua a indagare. Danish Hasnain invece ha parlato, e tanto. Per due ore. Davanti al gip Luca Ramponi ha risposto a tutte le domande del sostituto procuratore Laura Galli, affiancata dal maggiore dei carabinieri Maurizio Pallante. Videocollegato dal carcere, il 34enne estradato da Parigi il 20 gennaio è apparso “calmo, tranquillo, coerente”, ha riferito il suo avvocato Lalla
Gherpelli. Saman? L’aveva vista la sera prima della scomparsa: con lei aveva ottimi rapporti, ha detto, affettuosi. Ha sempre ritenuto plausibile che la ragazza si sia allontanata volontariamente, visto che così gli avevano detto gli altri parenti. Poi però, rigettando l’accusa
di averla uccisa e di averne nascosto il corpo, ha detto: “Sono stato incastrato”.
“Tiene a dire di essere innocente anche attraverso i media, ventila l’ipotesi che il fratello Shabbar abbia imbeccato il figlio minore: Danish e Shabbar sono comproprietari di un terreno in Pakistan, se lui venisse condannato il terreno andrebbe tutto a Shabbar”, spiega il suo avvocato, Lalla Gherpelli. E quindi Danish ha chiesto lui, alla procura, di indagare, di chiarire, di aiutarlo a far luce sulla questione del terreno.
Il ragazzino è il teste chiave dell’accusa: la scorsa estate ha riferito che lo stesso zio, quella sera, gli aveva detto di aver eliminato la sorella, che
andava zittita dopo aver svergognato la famiglia. Saman qualche mese prima aveva denunciato i parenti dicendo che volevano costringerla a un matrimonio combinato in Pakistan. Riguardo alle immagini del 29 aprile che lo immortalano con pala e sacco assieme ai due cugini della ragazza, Danish ha detto: “Stavamo andando a fare lavori nell’orto”.
Come spiega la latitanza e le false generalità al momento dell’arresto a Parigi? “Dice che voleva aspettare che le acque si calmassero poi sarebbe tornato in Italia; non accusa nessuno ma fa capire che ci sono cose su cui indagare”, chiosa Gherpelli.
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