REGGIO EMILIA (Reggio Emilia) – Sette udienze in poco più di venti giorni, con la testimonianza chiave del fratello prevista per il 27 ottobre, requisitoria e arringhe dal 4 novembre e la sentenza di primo grado fissata per il 17 novembre, a un anno meno un giorno dal ritrovamento del corpo della ragazza. Rush finale con data più che simbolica per il processo per l’omicidio della giovanissima Saman Abbas.
Intanto, l’ultima udienza è stata dedicata alla testimonianza dell’archeologo forense Dominic Salsarola. Il terreno dentro il quale la 18enne è rimasta sepolta un anno e mezzo non ha parlato. Sono veramente pochi gli elementi emersi dalla sua analisi, e ancora meno le certezze.
Il perito è riuscito a evidenziare solo un aspetto con ragionevole sicurezza: vista la posizione in cui la salma è stata ritrovata, si può affermare come il corpo della 18enne pakistana di Novellara sia stata collocata lì dall’alto, e per farlo sono servite almeno due persone. Anche l’elemento, importante, della fossa scavata in almeno due diverse soluzioni, non ha però risposto al quesito: in quanto tempo? E quindi: quanto tempo è trascorso dall’uccisione della ragazza al suo seppellimento? Risposte che, come dicevamo, il terreno non ha dato, per una serie di variabili imponderabili e anche per il tanto tempo trascorso. Secondo gli avvocati difensori degli imputati, anche per un altro motivo.
“L’attività della polizia giudiziaria del 18 novembre, quello scavo preliminare, ha compromesso la stratigrafia”, sostiene l’avvocato Luigi Scarcella, che difende Nomanulhaq Nomanulhaq. “Potrebbe far cadere la premeditazione, è il nostro obiettivo”, aggiunge l’avvocato di Ikram Ijaz, Mariagrazia Petrelli.
Se non è possibile determinare quanto tempo sia trascorso dall’omicidio alla sepoltura di Saman, un altro perito, l’esperto informatico nominato dal tribunale, ha fatto chiarezza sugli orari delle videocamere, un tema sul quale si è concentrato molto Liborio Cataliotti, l’avvocato difensore dello zio della ragazza, per mettere in discussione la sequenza delle telefonate tra gli imputati e degli eventi della sera del 30 aprile 2021. L’occhio elettronico dell’azienda agricola è avanti di poco più di 9 minuti, quello del vicino di casa dello zio e dei cugini è in ritardo di poco più di due minuti. Tra loro, le telecamere hanno una discrepanza di 11 minuti e qualche secondo. Era mezzanotte in punto quindi quando Saman Abbas quella sera uscì di casa per percorre il vialetto e non tornare mai più. Mezzanotte. Come una sorta di appuntamento.
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