REGGIO EMILIA – Ammesso il Comune di Novellara, ammesse le associazioni contro la violenza Differenza Donna e Unione donne in Italia, ammesse le tre associazioni islamiche – Confederazione islamica italiana, Unione comunità Islamiche Italiane e Centro Islamico Culturale d’Italia, Grande Moschea di Roma.
Accogliendo, invece, le eccezioni dei difensori degli imputati Danish Hasnain, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, la Corte d’Assise presieduta da Cristina Beretti ha escluso altre 13 associazioni ed enti che avevano chiesto di costituirsi parte civile nel processo per l’omicidio di Saman Abbas: tra queste, l’associazione Penelope (che rappresenta i familiari delle persone scomparse), la Caramella Buona e il Comune di Berceto.
La corte ha vagliato singolarmente statuto e attività di ogni associazione ed è arrivata a questa decisione, decisione che ha accolto con soddisfazione Elena Carletti, sindaco di Novellara. “Senza dubbio, il nostro Comune ha avuto un ruolo nel merito della gestione della vicenda e subìto enormi conseguenze non solo sul piano mediatico, bensì su quello dei contenuti, delle politiche di integrazione, inclusione che da tanti anni sosteniamo. L’omicidio di Saman ha lasciato un’enorme cicatrice nella comunità, nelle persone che operano in prima linea con gli stranieri, i migranti e questo ci ha colpito tantissimo”.
Non era stata messa in discussione, invece, la richiesta di costituirsi parte civile delle associazioni Non da sola e Trame di Terra. Così come quella dell’unione dei comuni Bassa Reggiana. “Continueremo ad agire insieme. I nostri comuni conoscono da tanti anni le dinamiche dei matrimoni forzati. Molte volte sono state affrontate e risolte, purtroppo questa volta non è accaduto”.
Si sono costituiti parte civile, infine, il fratello di Saman e il fidanzato Saqib Ayub. In aula erano presenti tre degli imputati – lo zio e i due cugini – ancora latitante la madre della ragazza. Il padre invece, detenuto a Islamabad in Pakistan, avrà la possibilità di videocollegarsi con il tribunale di Reggio tra un mese. In apertura di udienza, infatti, la presidente Beretti ha comunicato di aver predisposto gli atti che saranno a breve inviati al ministero della Giustizia, che a sua volta li invierà in Pakistan per la notifica. L’udienza per il padre, la cui posizione è stata stralciata dal processo principale, è stata dunque rinviata al 17 marzo.
Il fratello di Saman Abbas: “Mi faranno fare la stessa fine di mia sorella”
Reggio Emilia Tribunale omicidio processo Saman AbbasSaman Abbas, nel processo entrano “Nondasola” e “Differenza donna”. VIDEO











