NOVELLARA (Reggio Emilia) – L’ipotesi degli inquirenti che altre persone possano essere state coinvolte a vario titolo nel delitto Saman Abbas è diventata un’inchiesta. Una seconda indagine sulla vicenda, contro ignoti ma con le stesse ipotesi di reato, e cioè sequestro, omicidio e occultamento di cadavere, è stata infatti aperta dalla procura di Reggio. E’ passata una settimana dalla notizia del ritrovamento di un corpo sotterrato nel casolare di viazza Reatino a Novellara
Sabato scorso il procuratore capo Calogero Gaetano Paci uscì dal rudere assieme al pm Laura Galli e ai vertici dell’Arma, e disse che, in seguito al lavoro degli inquirenti e scavando in un punto preciso del terreno, erano stati rinvenuti resti umani. Nel corso delle ore successive erano emersi i dettagli: quel punto preciso era stato indicato da Danish Hasnain, lo zio della 18enne, considerato l’esecutore materiale del delitto in concorso con i due cugini della giovane, mentre il padre e la madre di Saman sono ritenuti coloro che presero la decisione, consegnando la figlia ribelle al suo destino di morte. Fecero tutto da soli? Per la procura l’ipotesi quindi è che no, non fecero tutto da soli. Anche in questo senso i risultati della perizia medico-legale, iniziata con gli scavi all’interno della buca nel casolare, darà molte risposte, visto che determinerà, oltre all’identità certa di quel corpo, la causa, la dinamica, i tempi del decesso.
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