VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Si stanno rivelando molto laboriose le indagini sul delitto di Morsiano, avvenuto la scorsa estate. I carabinieri del Ris di Parma non hanno ancora depositato in Procura la propria relazione in base agli elementi raccolti sul luogo del fatto. Uno degli espisodi di cronaca più eclatanti di questo 2024 ormai agli sgoccioli.
Stiamo parlando della morte di Stefano Daveti, 63 anni, che era stato trovato incosciente e ferito, in casa, lo scorso 21 giugno e che era poi deceduto qualche giorno dopo, il 24 giugno, all’ospedale Maggiore di Parma dove era stato ricoverato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Daveti, originario della Spezia, ma da oltre 15 anni stabilitosi nell’Appennino reggiano, sarebbe stato aggredito a sprangate al culmine di un litigio. Una violenza per la quale risultano indagati due vicini di casa, Emore Chesi di 66 anni e il figlio 47enne Cristian. Nei loro confronti l’accusa è di omicidio volontario in concorso: non sono sottoposti per ora a misure cautelari.
I due indagati sono assistiti dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, consulente della difesa è stato nominato il genetista Marzio Capra, noto per essersi occupato anche del processo sulla strage di Erba. I famigliari della vittima sono, invece, seguiti dal legale Andrea Lazzoni del Foro della Spezia.
I carabinieri del Ris erano stati più volte nei mesi scorsi nell’abitazione di Daveti soffermandosi in particolare nella camera da letto, dove era stato ritrovato il corpo dell’uomo. Sotto la lente degli investigatori anche i rapporti pregressi tra la vittima e i due aggressori e il contesto in cui era maturata la violenza. Da verificare anche il tempo trascorso tra il pestaggio e la richiesta di soccorsi.
Leggi e guarda anche
L’omicidio di Morsiano: iniziati gli esami nei laboratori dei carabinieri del Ris. VIDEO
Reggio Emilia carabinieri omicidio Villa Minozzo indagini Morsiano Ris Emore Chesi Cristian ChesiMorto dopo l’aggressione in casa a sprangate: ci sono due indagati. VIDEO