LEGUIGNO (Reggio Emilia) – Si svolgeranno domani, martedì, alle 14.30 a Leguigno i funerali di Marco Gentili, il 68enne ucciso da un colpo di fucile sparato accidentalmente da un cacciatore mercoledì scorso mentre era in cerca di castagne in un bosco. E mentre i carabinieri di Castelnovo Monti hanno concluso la loro relazione sull’accaduto, le attenzioni degli investigatori si starebbero concentrando sulle modalità con cui è stata organizzata la battuta al cinghiale.
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I carabinieri di Castelnovo Monti hanno concluso la relazione elaborata a seguito dei sopralluoghi avvenuti la mattina della tragedia e nella giornata successiva nel posto in cui è avvenuto l’omicidio: un lavoro condotto con l’ausilio del drone e anche di metal detector per il recupero di bossoli. Una documentazione che sarà ora analizzata dal sostituto procuratore Denise Panoutsopoulos. Un rapporto che punta l’attenzione sulla ricostruzione della dinamica di quanto avvenuto, sui colpi esplosi, sulla scena che i militari si sono trovati di fronte quando sono arrivati a Leguigno mercoledì della scorsa settimana.
Intanto, i fari degli investigatori si starebbero concentrando anche sull’organizzazione della battuta di caccia che era in corso quando Marco Gentili è stato colpito a morte: l’obiettivo è cercare di capire se fossero stati messi in atto tutti gli elementi di segnalazione necessari e previsti dai regolamenti.
Il capo battuta, un 40enne residente in Appennino, è già stato ascoltato e potrebbe nuovamente essere sentito nei prossimi giorni. Tutti gli altri componenti della squadra, quasi trenta persone sono stati identificati.
Al momento tuttavia non risultano altri indagati al di fuori di Tiziano Rossi (77 anni) e del nipote Primo Crodi Orlandieri (53), nei cui confronti l’accusa formulata è di omicidio colposo.