REGGIO EMILIA – Una perizia psichiatrica, per chiarire lo stato dell’indagato al momento dell’omicidio. La chiederà, per il suo assistito Mirko Genco, l’avvocato Alessandra Bonini. I tempi dell’istanza non sono ancora certi. Il 24enne è stato definito sempre lucido e consapevole, e per ora gran parte del racconto fatto agli inquirenti ha trovato riscontri, ma è ovvio che il legale intenda intraprendere i passi necessari per costruire la difesa.
Le accuse a carico di Genco sono da ergastolo: omicidio commesso nei confronti di una persona che aveva già perseguitato, con numerose aggravanti e con l’altra pesantissima accusa, quella di violenza sessuale perpetrata su Juana Cecilia Loayza Hazana. In queste ore i periti sono stati incaricati di visionare i cellulari, sia della vittima sia del carnefice. Un atto anche questo necessario per ricostruire i rapporti tra i due, per far emergere eventuali minacce da parte di Genco a Juana Cecilia, e probabilmente anche per confermare o meno i tempi della sera dell’omicidio. Ricordiamo che il 24enne ha telefonato alla sua ex compagna 14 volte in meno di due ore senza che mai lei rispondesse, prima di raggiungerla in centro e di riuscire a portarla via dal locale in cui si trovava approfittando del fatto che l’amico con cui la 34enne aveva trascorso la serata fosse in bagno. Dina, la mamma della vittima, ora deve decidere come dire addio alla figlia: è probabile che la 34enne venga cremata. La signora, che era arrivata a Reggio dal Perù appena qualche settimana prima del delitto, ha fatto sapere di voler rimanere qui per trovare la sistemazione migliore possibile al nipotino e aiutare il papà del bimbo, un albergatore della città, a crescerlo, almeno nei primi tempi.
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