CORREGGIO (Reggio Emilia) – Il primissimo esito dell’autopsia eseguita sul corpo di Daniela Coman ha confermato la tesi della procura: la donna è morta per asfissia meccanica, ovvero asfissia generata dall’impedimento esterno all’ingresso dell’aria. Era stato lo stesso Peter Pancaldi, accusato dell’omicidio della 47enne, a riferire, nelle sue spontanee dichiarazioni di averla soffocata. L’ipotesi è che possa averle chiuso naso e bocca con le mani, un gesto che – hanno raccontato le persone con cui Daniela si confidava – tante volte aveva fatto in passato.
Coman è stata trovata senza vita mercoledì 14 maggio alla sera a Prato di Correggio, ma secondo gli inquirenti il compagno l’avrebbe uccisa martedì. Gli esiti approfonditi dell’esame autoptico, che arriveranno entro 90 giorni, daranno ulteriori risposte, a cominciare dalle tempistiche. La donna, che era domiciliata a Sassuolo, saltuariamente abitava nell’appartamento che Pancaldi aveva preso in affitto qualche mese fa.
Omicidio: Pancaldi in silenzio davanti al giudice, carcere confermato. VIDEO
Daniela attirata nella trappola, uccisa e lasciata in casa per un’intera giornata. VIDEO