REGGIO EMILIA – Prosegue lo stato di agitazione dei facchini che lavorano nei magazzini Snatt di Reggio e Castelnovo Sotto, occupandosi della movimentazione dei prodotti di grandi firme della moda. Chiedono di essere assunti a tempo indeterminato, anziché a chiamata, con il contratto nazionale del settore.
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Dal mondo dorato dell’alta moda ai lavoratori pakistani e bengalesi assunti con contratto a chiamata e pagati 5 euro all’ora nei magazzini delle aree industriali di Reggio. Nella logistica, forse più che in altri settori economici, ci sono l’alto e il basso, che non si incontrano mai, ma fanno parte di un unico meccanismo, in cui non c’è l’uno senza l’altro. Nella storia che coinvolge Snatt Logistica, in cima c’è Armani, gruppo da 2 miliardi di ricavi e 170 milioni di profitti netti nel 2021. Un marchio universalmente conosciuto, un colosso della moda con interessi che nel tempo si sono allargati ai cosmetici, alla ristorazione e al settore alberghiero. Sotto Armani c’è Snatt Logistica, azienda con sede a Campegine controllata dalla famiglia Fagioli attraverso un trust. Il mestiere di Snatt è la logistica per terze parti: realizza circa 70 milioni di ricavi lavorando per marchi come Armani, appunto, ma anche Ralph Lauren, Calvin Klein, Adidas, Chicco e tanti altri. Opera su 5 poli logistici: quello di Campegine, quello nuovissimo di Mancasale, quello di Castelnovo Sotto nella vecchia sede di Coopsette, e ancora Bologna e Milano.
Come accade abitualmente in questo settore, però, la movimentazione delle merci non è svolta direttamente, ma è appaltata da Snatt a società esterne. Ed è qui che entra in scena Pak srl, la società di cui sono dipendenti i lavoratori che scioperano in queste ore davanti ai magazzini Snatt. Ricapitolando: Armani esternalizza la logistica a Snatt che appalta le lavorazioni a Pak. Anche se diversi dipendenti ci hanno raccontato di lavorare per Pak da sette mesi, la società risulta aver iniziato l’attività solo il 28 novembre scorso. Attività prevalente è la gestione del ciclo logistico delle merci, ma il contratto applicato è il multiservizi, quello per gli addetti alle pulizie, che prevede retribuzioni nette di 5 euro all’ora. I cento lavoratori sono tutti assunti con contratto a chiamata. Chi sono i titolari? Amministratrice unica di Pak è Maria Magdalena Bota, 30 anni, rumena, domiciliata a Stradella (Pavia). L’altro 50% delle quote è intestato a un cittadino salvadoregno, Vladimir Eduardo Rivas Chavez, di Cinisello Balsamo (Milano).
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