REGGIO EMILIA – Sono riprese le lezioni del corso di astronomia di REA – Reggio Emilia Astronomia, nella sede dell’associazione al Parco delle Caprette. Martedì c’era l’astrofisico reggiano dell’Istituto nazionale di Astrofisica Roberto Orosei.
Gli indiani che sono riusciti dove i russi hanno fallito: fare atterrare una sonda sul polo Sud lunare. La Nasa che insieme all’Agenzia spaziale europea programma il ritorno sul nostro satellite per installare una base permanente. “Tutti pensano che l’esplorazione spaziale sia qualcosa che non riguardi nient’altro che la scienza, ma noi abbiamo raggiunto un punto in cui si comincia ad andare nello spazio per prenderne le risorse e per mantenere anche la propria supremazia in campo geopolitico” ha detto lo scienziato.
Ai partecipanti al corso Orosei ha spiegato che non stiamo assistendo a un film di fantascienza: “La luna è molto importante, soprattutto per due risorse che cominciano a scarseggiare sulla terra: le terre rare, per l’elettronica di precisione e di consumo che noi usiamo sempre di più, e per l’idrogeno 3, che serve nei reattori a fusione di cui si sta parlando sempre di più, man mano che i prototipi cominciano a funzionare sempre meglio per produrre energia senza il rischio di produrre anche scorie radioattive”.
Lo scienziato che ha guidato il team che ha scoperto la presenza di acqua liquida sotto la superficie di Marte sta lavorando lavorando sull’esplorazione umana del “pianeta rosso” e al contributo che l’Italia potrà lasciare alle future generazioni: “Il nostro gruppo è coinvolto in uno studio di missione per la preparazione allo sbarco umano: la mappatura delle risorse che serviranno all’equipaggio umano che arriverà su Marte, in particolare il ghiaccio nel terreno. E’ uno studio congiunto tra la Nasa e le agenzie spaziali canadese e giapponese, oltre a quella italiana”.
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