REGGIO EMILIA – Una lite in famiglia dai toni surriscaldati, con pugni e calci tra i contendenti, non si è fermata nemmeno con l’arrivo degli agenti di polizia, che anzi sono stati coinvolti nella rissa. Per i protagonisti dell’aggressione è inevitabilmente scattato l’arresto. I fatti si sono verificati nel primo pomeriggio di domenica: gli agenti di una volante sono arrivati in via San Zenone, in centro, dopo le segnalazioni fatte da alcuni vicini al 113 da parte dnti della Questura di Reggio è intervenuta in via San Zenone, dopo una segnalazione al 113 da alcuni residenti del quartiere, che sentivano urla e forti rumori provenienti da un’abitazione.
Gli stessi agenti all’arrivo hanno sentito chiaramente urlare e, dopo vari tentativi, sono riusciti a entrare nell’appartamento in cui risiede una famiglia composta da sei persone di origine sudamericana: la scena che gli si è posta davanti presentava totale disordine, suppellettili e indumenti a terra, la porta della cucina danneggiata con tracce di sangue. Uno dei residenti mostrava vistose escoriazioni sulla fronte e alle nocche, e la t-shirt anch’essa sporca di sangue.
All’origine era stata un’accesa lite tra due componenti della famiglia per problemi di convivenza: gli agenti hanno iniziato le consuete attività di identificazione, ma nel frattempo i due litiganti il padre 47enne ed il figliastro 24enne hanno ripreso a scambiarsi pugni e calci. Al tentativo degli agenti di dividerli, nella loro furia i due hanno pensato bene di scagliarsi anche contro di loro, con pugni al volto e agli arti superiori. Sono dovute intervenire altre pattuglie per sedare la situazione. I due operatori della polizia sono stati portati al Pronto Soccorso, poi dimessi con una prognosi di 5 giorni.
I due litiganti sono stati invece arrestati per i reati di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.