REGGIO EMILIA – Risale al 1826 la nascita di una scuola municipale di musica a Reggio. La sede era nei locali del teatro Municipale dove rimarrà fino al 1975, quando verrà trasferita nella ex-Caserma Zucchi.
Nel 1926 assume l’attuale intitolazione al reggiano Achille Peri, compositore e direttore d’orchestra. Negli anni Trenta vi studiò il tenore reggiano Ferruccio Tagliavini. Un nuovo impulso a metà degli anni Sessanta sotto l’amministrazione del sindaco Bonazzi, quando l’istituto viene pareggiato ai conservatori. Dall’1 Novembre 2010 il “Peri” viene unificato all’istituto “Claudio Merulo” nato già nel 1964 a Castelnovo Monti. La sede viene collocata nei Chiostri di San Domenico.
Altra tappa fondamentale quella che oggi eleva il “Peri-Merulo” a conservatorio. Lo storico passaggio approvato dal ministero dell’Università e della Ricerca ha considerato criteri che vanno dalla sostenibilità amministrativa alla didattica, dalla dotazione strumentale al tasso qualitativo delle attività formative, produttive e di ricerca. “Come amministrazione e istituto, abbiamo lavorato tre anni per il raggiungimento di questo obiettivo che rafforza e stabilizza l’istituto, lo apre ulteriormente alla crescita e lo radica ancor più nel territorio – le parole del sindaco di Reggio, Luca Vecchi – La statizzazione rappresenta un risultato di portata storica: è la certificazione formale della validità della sua governance, del suo patrimonio culturale, formativo, educativo e della sua capacità di intessere relazioni con il territorio, nonché un bellissimo esempio di qualità della pubblica amministrazione”.
“Il Peri-Merulo è patrimonio di tutti, un’eccellenza di tutto il territorio. Quello che presentiamo oggi – ha detto l’assessore castelnovese Daniele Valentini – è dunque un risultato di tutti, importante e ottenuto con tanto lavoro e fatica. Si tratta di un punto di arrivo, ma anche di rilancio, nel solco di una grande tradizione, per fare di più, migliorarsi e raggiungere risultati ancora più eccellenti”.
Un percorso di costante crescita. L’istituto conta oggi 700 iscritti, vi si può accedere da 6 anni. Uno dei primi effetti è la stabilizzazione di 32 insegnanti per i corsi avanzati. Negli ultimi 15 anni è stato sviluppato uno specifico e qualificato progetto sulle orchestre giovanili, che impegnano allieve e allievi dagli 8 anni. “Il risultato della statizzazione rappresenta un momento di fondamentale importanza – le parole del direttore, il maestro Marco Fiorini – un grande passo in avanti ma anche uno stimolo a fare sempre meglio. Il presupposto sui cui fondare le basi per gli importanti scenari progettuali che ci aspettano di qua in avanti, in linea con quella storia illuminata e fruttuosa che fin qui ci ha caratterizzati”.
Il presidente Armando Sternieri ha ricordato invece che “con gli interventi riqualificativi previsti ai Chiostri di San Domenico, per i quali sono già in atto valutazioni tecniche, potranno essere resi disponibili nuovi spazi per la didattica e in particolare per la musica d’insieme, attività ora resa complicata a causa del distanziamento anti-pandemia. Il nostro istituto è un tassello fondamentale della società della conoscenza, quella basata sulle competenze e sulle ‘infrastrutture immateriali’ come la formazione, la crescita culturale e professionale, di cui Reggio Emilia è dotata e su cui continua opportunamente a investire”.
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